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      LA
      FONTE DEL FICO IN SABINA 
       Murmure
      d'acqua 
      Che nasce dalla terra 
      Da una sorgente antica 
      E benedetta 
      Che un vecchio fico 
      Protegge a braccia 
      Aperte. 
          
        Fra crepe e sassi  la fonte 
      È quasi ascosa 
      Ma è tramandata 
      Per le sue virtù. 
      Conosce soste di viandanti 
      Erranti e casti baci 
      Della gioventù. 
      Eterna
      se ne sta fra erba e rovi 
      Ed offre fresco e pace 
      Ad ogni età. 
      Pozza sorgiva limpida 
      e tranquilla 
      Forse bevanda 
      di un gran Dio sabino 
            
      che testimone muto 
      all'ombra sta 
      E nell'anfratto in cui zampilla 
      E sorge 
      La danza di quel Dio 
      Sol'
      essa scorge. 
       
        
       
      
      UMBRIA
      QUIETA E SOLATIA 
      
       
      Il sol levante bacia ognor le
      zolle 
      E la capretta bruca sopra il colle 
      I prati sono verdi pien di gemme. 
       
      Fra boschi silenti e voli di
      farfalle 
      Case turrite e rocche sopra i monti 
      Strapiombi coltivati a ulivi e grano. 
       
      Giardini in fiore attorno ai
      monasteri 
      Che parlano di pace…oggi e ieri… 
      Serena e verdeggiante è
      l'Umbria avita 
      Che placa il cuore e ispira i miei pensieri. 
       
        
       
      TOFFIA 
       
      
      OH! Borgo antico che stai fra
      le colline 
      Turrita Toffia dell'avi miei sereni 
      La quiete che m'effondi drento al core 
      Parla di sentimenti e di culture. 
       
      Magici canti e serenate amate 
      Riportano gli effluvi ed i languori 
      Uniti a preci dense di mistero 
      Nella chiesetta accanto al cimitero. 
       
      La campana scandiva il suo
      richiamo! 
       
      Sembravano essere gli angeli a
      cantare 
      Quando mamma l'assolo acutizzava 
      Con voce artista che in alto prorompeva 
      E sugli astanti un fremito correva. 
       
      Ricordi remoti di racconti
      antichi 
      Ascoltati d'attorno al focolare 
      E quei ricordi ci terranno uniti 
      Quando altro tempo passerà d'allora.. 
       
      Semplice terra forse un poco ingrata 
      Per quelli che l'amarono…fedeli. 
      La terra sabina tutt'ora è tale e quale 
      Perché la civiltà non la… degrada.  
       
        
       
      
      ALTI 
      FUSTI DEL CIMINO 
      
       
      Solenni boschi 
      Che parlate al cuore 
      Sì verdi e adusti 
      Tutto sovrastate. 
       
      Or che per mani umane 
      Scomparite 
      Giammai nessuno 
      Vi potrà scordare. 
       
      La bruna terra 
      Amica e generosa 
      Parla d'antiche genti 
      Umili e fiere. 
       
      Di schiene curve 
      E di mense frugali 
      Membra robuste 
      E cuori generosi 
       
      Che sotto l'alti fusti 
      Hanno sudato… 
      Memento eterno 
      dell'impegno umano! 
       
       
       
      STELLE
      E VELE A TARQUINIA 
      
       
      Il cielo è trapunto 
      Di stelle lucenti 
      Il mare è un tripudio 
      Di vele vaganti. 
       
      Il bianco lunare 
      Il lido silente 
      Di Pirgi e di Etruschi 
      Passato e presente. 
       
      Tarquinia è un sussurro 
      Di pace e di quiete 
      Che veste d'azzurro 
      Le ore più liete. 
       
      Tra mare e collina 
      Pur l'aria è fremente 
      E pare una trina 
      Così trasparente.  
       
        
       
      
      IL FARO DI ANZIO 
      
       
      Se c'è burrasca 
      Oppur la mareggiata 
      Al  Faro si guarda 
      Con ansia disperata. 
       
      Come una stella 
      La  fiaccola lucente 
      Ridona speranza 
      Ad ogni navigante. 
       
      La luce brilla 
      Mentre il cielo è scuro 
      E l'arrancare diviene 
      Più sicuro 
       
      Perché  c'è solo 
      Quella scia splendente 
      Che a salvamento porta 
      Chi è dolente. 
       
        
       
      
      FIORENZA 
      
       
      Culla d'ogni arte 
      Fosti tu fiorenza 
      Ch'ancor ne mostri 
      al mondo la bellezza 
      il prestigioso Giglio 
      ancora vale da sempre 
      pure fuor dello Stivale. 
       
      Fra chiostri  statue 
      Cupole e palazzi 
      Fan bella mostra 
      Sculture  quadri  arazzi. 
      Le insigni firme 
      Tutte son presenti 
      Destando invidia 
      A adulti ed a ragazzi. 
       
      E l'Arno canta 
      La sua serenata 
      Unita ai grilli 
      Della Maggiolata 
      Per dire che 
      L'italica cultura 
      Sa imporsi sempre 
      E poi nel tempo dura.
       
      
       
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      RICORDO  SABINO 
      
       
      Distese di prati dorati 
      Filari di viti mature… 
      E sempre presenti gli ulivi 
      Frammisti alle more dei rovi. 
       
      Bastava al mio core infantile 
      Veder le farfalle volare 
      Oppure raccogliere un fiore 
      Unito all'agreste cedrina. 
       
      Ritratto di vita vissuta 
      Ricordo di un tempo che fu 
      Ritorna alla mente matura 
      Che non sa scordarlo …mai più. 
       
      Rivedo quei campi inondati di sole 
      Risento i profumi de' miei ciclamini… 
      La tenera infanzia in letizia vissuta 
      Vivace ritorna alla mente che ancor l'assapora  
       
      Ricordo sabino sì tenero e fresco 
      Lasciato hai un gran solco 
      Nel cor di bambina…e una lacrima 
      Bagna la gota appassita. 
       
        
       
      
      DAVANTI AL LAGO DI TREVIGNANO 
      
       
      Una dolcezza nuova 
      Vibra attorno 
      A tutto il lago 
      Calmo e trasparente 
      Delimitato da vetuste piante 
      Che specchiano nell'acqua 
      Il loro verde. 
       
      Nel lago che m'attrae 
      Getto i pensieri 
      E mi ritrovo a un tratto 
      Senza veli: 
      s'è denudata l'anima 
      e il mio cuore 
      lo sento  come fosse 
      un nuovo cuore. 
       
      Tal quale a quello 
      Di fanciulla in fiore! 
       
      Sento nuovi pensieri 
      E nuovi ardori 
      Che mi ridanno forza 
      A proseguire 
      Nel mio calvario 
      Non più  senza fine 
       
      E vedo innanzi a me 
      Dei nuovi eventi 
      Che mi daranno ancor 
      Giorni fulgenti. 
       
        
       
      
      IERI E OGGI 
      
       
      Terra d'Etruria vetusta e generosa 
      Hai conservato in antri ben nascosti 
      Metropoli disperse e sotterrate 
      Dai tuoi abili figli costruite. 
       
      Ritornando alla luce gemme ed ori 
      Illustrano passati d'opulenza 
      Che spronano a calcar l'orme sapienti 
      Per non disperdere rari insegnamenti. 
       
      Nati fra prati colmi di corolle 
      D'anemoni splendenti e variopinti 
      Accanto al mare azzurro che nel seno 
      Conserva anch'esso magici tesori. 
       
      Anfore di argilla e bronzo e rame 
      Rese preziose dai procedimenti 
      Di mani artigianali  intelligenti 
      Creati  così molto poveramente. 
       
      E sembra d'oggi tutto quel trascorso 
      Vissuto fra tenzoni e fra dominii 
      Giacché lo spirto indomito è ancor quello 
      Sempre attuale per nulla tramontato. 
       
      Chiunque dipoi in terra etrusca nasce 
      Conserva l'arte e il senno in tutti innato. 
       
        
       
      
      NAPOLI 
      MULTIFORME 
      
       
      Napoli bella che fosti capitale 
      ti resta di quel tempo la fierezza 
      Che rende celebre la tua mutevolezza. 
       
      Da troppi grandi fosti posseduta! 
      Nessuno all'infinito t'ha tenuta ! 
      Ma tu sei sempre pronta all'avventura. 
       
      Le civiltà più astruse e disparate 
      Sono assommate nel tuo sangue  e usate 
      Nelle svariate licenze concepite. 
       
      Per questo appari estrosa e esuberante 
      E sai trattar le genti  tutte quante 
      delle cui molte esigenze sei appagante. 
       
      Sai offrire anche reazioni esilaranti 
      col tuo dialetto in bocca a Pulcinella 
      Che dice verità sì schiettamente 
       
      Scherzando pure sulle tue sventure 
      Che sai cantar nel vento le brutture. 
      Ma a sera ogni tuo figlio va a pregare 
       
      Da San Gennaro…per fasrsi perdonare. 
       
        
       
      
      TOR SAN LORENZO 
      
      Piccola Capri 
       
      Arcate bianche e pensili giardini 
      Palmizi  verdi e buganville in fiore 
      E all'orizzonte…mare  mare  mare. 
       
      Piccola Capri  oasi accogliente 
      Ristoro ambito nel mese più asfissiante 
      Tu offri fresco e …quiete  quiete  quiete. 
       
      Patii nascosti fra vialetti ombrosi 
      Incroci di strade con tazze variopinte 
      e nubi di farfalle…tante  tante  tante. 
       
      Poi  nella notte  soltanto mare e cielo 
      Musiche dolci e fresco di gelati 
      In compagnia di …stelle  stelle  stelle. 
       
        
       
      
      FASCINO
      TRIESTINO 
      
       
      Trieste ha un fascino particolare 
      Che ha il suo inizio a Miramare 
      Fra Parco e Castello d'età imperiale 
      In ogni lingua la sua storia vale. 
       
      Sa conquistare coll'operetta 
      Che sa recitare in maniera perfetta 
      E colle musiche briose e festanti 
      Ancor per certuni sono trascinanti. 
       
      Trieste è splendida audace e ariosa 
      Sa fare bene qualunque cosa 
      Persino il vento che si dice Bora 
      Arriva rapido a qualunque ora. 
       
      Più non sorprende più la sua spira 
      Che per il vento ormai più ci s'adira 
      Fra mare ed Alpi si può viver bene 
      Quindi inquietarsi a nessuno conviene. 
       
       
       
      LUCANIA
      GRECA E  SARACENA 
      
       
      
      Lucania  terra di memorie antiche 
      Soggetta sempre a fremiti e disastri 
      Conservi nel massiccio del Pullino 
      Il pino loricato di foresta. 
       
      Ora sopra una bocca del Vulture 
      Si sono aperti il varco due laghetti. 
      Visione  amena è rallegrante il core 
       
      Tuguri quasi amati e
      umanizzati 
      Celebri oggi come monumenti 
      Pei figli sparsi per il vasto mondo 
      Con menti pronte e mani assai robuste. 
       
      Costretti  a dare il loro
      ingegno ad altri. 
      Fra templi piane e splendidi castelli 
      Si vaga ovunque a ritrovar la  Storia.
       
      
       
       
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