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giugno - pagine 7,8,9,10,11,12

Vigili del fuoco sempre all'erta
Nazionalismo o integrazione?
Mondiali di calcio, Baggio fuori
Farmaci come droghe?
SOS Virus!
Sicurezza informatica

 



Password delle mie brame
Tammuriate e tarantella
Conoscere le piante
Le ricette: torta di patate farcite
           Peperoni ripieni


pagina 7


CONGRATULAZIONI 

a

LEA MINA RALLI

da parte della grande famiglia dell’UPE per il prestigioso
terzo premio vinto 
alla Prima edizione nazionale
del Premio letterario 
“Città di Paderno Dugnano”
con la sua POESIA “Nonni amorosi”

Il successo di una di noi 
ci inorgoglisce.


NONNI AMOROSI 

Nonni amorosi che vi prodigate 
Pei vostri cari e diletti nipotini 
Delle più belle cose li adornate 
E ritornate ad essere bambini.

Voi passo dopo passo li seguite 
Nel divenire del corpo e d'intelletto 
Con sguardo attento ognor li proteggete 
E involontariamente... li viziate.

Ma chi può biasimar l'immenso amore 
Che loro date senza condizioni? 
Sommessamente il sonno gli addolcite 
Coi canti antichi e filastrocche amène.

Semplici favolette raccontate 
Insieme a leggende colme di morale 
Per infondere in essi ogni ideale 
E senza parere tutto gl'insegnate.

Insieme a fate geni e burattini 
Serberanno ogn'incanto i cuoricini 
E su queste basi forgeran la vita 
Lungo sentieri retti netti e sani.

Giacché le vostre parole oh Nonni amati 
Saran per loro Vangelo e Sentimento! 
In cambio nuova linfa vi verrà 
Che attaccati alla vita vi terrà. 

E se un nonnino un dì burbero fu 
Coi nipotini... non lo sarà più

VIGILI DEL FUOCO SEMPRE ALL'ERTA
di Lea Mina Ralli


Dalla catastrofe americana del famoso "11 settembre" i Vigili del fuoco sono entrati in una nuova considerazione mondiale, anche se sono stati visti sempre come uomini di coraggio che con sprezzo del pericolo e abnegazione hanno dato molte dimostrazioni del loro operato, adesso sono veramente diventati quei miti da ammirare ed uguagliare. Sempre presenti in qualsiasi calamità naturale o premeditata, essi, da soli, riescono a fronteggiare qualsiasi evento. In questa primavera variabile al punto che, dopo tanta siccità, sta scatenando scrosci di acqua sui più disparati luoghi del mondo, anche l'Italia ne è rimasta colpita in modo massiccio e l'opera dei vigili è richiesta in continuazione per soccorrere i malcapitati che si trovano in difficoltà. Precisamente la grande zona del Varesotto sta richiedendo il loro aiuto senza soste perché una vastissima alluvione sta modificando il territorio e persino Milano sta subendone i disagi. 
Tanto vero che il costante maltempo ha impegnato i Vigili a turni continuati per l'aspirazione dell'acqua che ha invaso abitazioni, negozi e centrali elettriche e telefoniche, paralizzando molte necessarie attività. Gli interventi prioritari sono stati principalmente legati al ripristino di una ventina di centrali elettriche il cui disuso ha allarmato molti centri della Lombardia perché ha costretto alla chiusura fabbriche e scuole. 
Questa primavera, avara di sole, sta arrecando alluvioni e devastazioni che, distruggendo i raccolti rende ancora più disagevole la vita di quelle popolazioni che non cessano di richiedere l'aiuto dei Vigili che hanno la possibilità di risolvere, con tempestiva capacità, molti problemi di assistenza e di ripristino. 
Non solo Vigili de fuoco, ma anche dell'acqua e degli attentati, essi sono veramente gli eroi del nostro tempo. 


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NAZIONALISMO O INTEGRAZIONE?
di Barbara Felici

In Francia i risultati delle primarie che hanno visto uscire di scena Lionel Jospin, leader socialista, e farsi avanti prepotentemente Jean Marie Le Pen, leader della destra xenofoba, hanno provocato un terremoto appena appena mitigato dai risultati più contenuti che questi ha ottenuto nel secondo turno.
Cionondimeno deve ancora bruciare parecchio nell'animo dei tanti francesi di sinistra il voto che si sono trovati costretti a dare a Jacques Chirac, il Presidente della Repubblica uscente rappresentante della destra moderata, confermandolo cosi' per altri 5 anni.
Da noi si erano appena calmati i toni delle reazioni alla vicenda francese, che ecco un altro terremoto: alle elezioni tenutesi a metà maggio in Olanda hanno avuto un successo inaspettato le liste del partito di estrema destra Lpf, fondato solo circa tre mesi fa. E' vero che ha giocato a favore l'ondata di sdegno provocata dall'uccisione del suo leader e fondatore Pim Fortuyn, ma il risultato è di proporzioni tali che non solo renderà difficile la nuova coalizione di governo, ma non puo' non far riflettere sulla preoccupante deriva xenofoba in Europa. 
Ma cosa sta succedendo?
Succede che l'Europa si scopre incapace di assimilare la marea montante dell'immigrazione e di affrontare in maniera adeguata le problematiche relative. Reagisce quindi con una chiusura verso l'intruso aggrappandosi a malintesi valori di nazionalismo che producono pericolosi fenomeni di intolleranza. A parte considerazioni di ordine morale, alle quali si può anche fare orecchio da mercante, è innegabile però che l'emigrazione/immigrazione è un fenomeno vecchio come il mondo. E' un istinto primordiale, l'istinto di sopravvivenza, quello che spinge l'uomo a cercare l'ambiente più adatto per vivere e riprodursi: niente ha potuto contrastarlo in passato, nulla potrà bloccarlo in futuro. Tanto vale quindi accettare le regole del gioco e provare a trovare soluzioni quanto più indolori possibile. 
L'egoismo non paga. La vera sfida sta nel riuscire a trovare un giusto equilibrio nei criteri di ammissione degli immigrati. L'America, Stati Uniti e Canada in testa, e l'Australia adottarono il principio della selezione su base professionale: individuavano cioè di quali figure professionali avevano bisogno in un dato momento ed effettuavano la selezione di conseguenza, attenti anche a riunire i nuclei familiari. 
Nel contempo introdussero norme severe per impedire quanto più possibile l'immigrazione clandestina che, in quanto incontrollabile, produce inevitabili effetti negativi nella società. 
I risultati dimostrano che il sistema, nel suo insieme, ha funzionato. Certo l'Europa è in una condizione diversa, il nostro è uno spazio già affollato. Ma proprio per questo occorre maggiore attenzione. Non potendoci permettere di accettare tutti indiscriminatamente, dobbiamo necessariamente dotarci di sistemi adeguati per determinare con esattezza quali sono i vuoti di manodopera che si sono prodotti nei vari settori e regolarci di conseguenza.
Un po' di sano pragmatismo e di buona volontà, invece di reazioni isteriche, e anche noi riusciremo a governare un fenomeno inarrestabile. 


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MONDIALI DI CALCIO, BAGGIO FUORI
di Giuseppe Trabace


Quello che era stato previsto da tanti è avvenuto. Roberto Baggio, il grande campione invidiatoci da tutto il mondo del calcio, non è tra gli atleti che parteciperanno nel prossimo mese di giugno ai campionati del mondo in Giappone. L’allenatore della nazionale italiana Trapattoni non se l’è sentita di convocarlo giudicandolo ormai vecchio con i suoi 35 anni per una competizione di tale prestigio e considerando che il calciatore era da poco rientrato sui campi di gioco dopo un pesante infortunio al ginocchio che lo aveva bloccato per oltre tre mesi.
Queste le dichiarazioni di Trapattoni. I dubbi nascono dalla “prudenza”con cui il selezionatore da circa un anno trattava questo argomento della possibile convocazione del campione al punto da ripetere più volte ai giornalisti che sulla convocazione di Baggio non avrebbe accettato domande. I dubbi si accentuano allorchè constatiamo che tra i convocati vi sono atleti di veneranda età quali Di Livio e che viene da un lungo periodo di assenza per infortunio il “vecchio” capitano della nazionale Paolo Maldini.
Nemo profeta in patria dettavano saggiamente i romani dell’antichità ma le motivazioni non possono essere solo queste. Ipotesi diverse su questa esclusione possono essere fatte. 
Il mondo del pallone, specie in Italia, pur indebitato, è da più anni attraversato da speculazioni miliardarie e in questa giostra impazzita paga prezzi pesanti chi, senza “coperture”, può dare un tocco di qualità allo sport più diffuso nel nostro pianeta. Baggio potrebbe dare fastidio a quei calciatori, sostenuti da grossi club, convocati per la massima manifestazione del calcio. Questi divi del pallone premiati dalla scelta del selezionatore, fruiranno di incrementi dei loro già lauti contratti e promozioni pubblicitarie. Il “codino” gioca in una squadra non di prima fascia come il Brescia e le sue performance, i suoi gol di grande bellezza, potrebbero fare molta paura, in particolare, ai giovani leoni che ricoprono lo stesso ruolo. Un Baggio convocato e che giocasse ai suoi livelli potrebbe intaccare le rendite di posizione di questi giovanotti. 
Ipotesi certo, che non andrebbero a favore dell’esperto, ma non certo coraggioso, Trapattoni. 
Auguriamoci che il campo nel lontano Giappone faccia giustizia di questi dubbi e che la nostra nazionale raggiunga il massimo obiettivo o almeno livelli accettabili. In caso contrario non saranno immotivati i rimpianti per chi poteva esserci e dare, forse, quel di più che spesso nello sport è decisivo.

FARMACI COME DROGHE?
di Lea mina Ralli


E' di comune acquisizione, che le medicine si basano, per la gran
parte, sui principi attivi delle piante spontanee o coltivate che i contadini hanno imparato ad usare attraverso semplici insegnamenti atavici.
Essendo ritornati in auge e avendo molti proseliti, ora anche i preparati erboristici e omeopatici possono essere alternati o associati alle prescrizioni mediche di specialità farmaceutiche della medicina allopatica.
La decisione è maggiormente apprezzata adesso giacché le allergie alla somministrazione di farmaci dilagano e,molto spesso, veniamo a conoscenza di intossicazioni e assuefazioni che, al pari delle droghe creano danni collaterali a chi ne fa uso indiscriminato o affidandosi a quel "fai da te"che è un vero attentato alla salute.
Le ultime informazioni hanno divulgato gli scandali avvenuti nella recente corsa ciclistica che hanno fatto radiare dalla gara campioni di valore perché risultati non negativi alle consuete analisi di controllo. Gli atleti colpiti e avviliti dalle gravi misure disciplinari che ne hanno offuscata l'immagine si sono difesi affermando di non avere assunto droghe, ma soltanto farmaci specifici per la cura di altre affezioni. A loro discolpa si sta appurato che sono veramente estranei ai fatti attribuitigli perché, pur non avendo assunto stupefacenti, ma soltanto farmaci per combattere infiammazioni dentarie, cistiti e malesseri gastrici, il loro metabolismo ha lasciato i residui sospetti evidenziati dalle analisi. A questo punto siamo autorizzati a pensare che molte prescrizioni farmaceutiche possono creare danni all'organismo con esiti simili a quelli delle droghe. Per evitare conseguenze spiace voli, siamo giunti alla conclusione che, forse, sarebbe meglio per noi tornare alle vecchie tisane.


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SOS - VIRUS !!!
di Maria Felice


Il circolo vizioso di nuovi "worm" (vermi) che ogni giorno appaiono sulla Rete sembra non avere più fine. L'ultimo arrivato si chiama Klez.E e, a detta degli esperti, si tratta di un worm estremamente pericoloso: il nuovo baco è programmato per attivarsi nel Pc il sesto giorno del mese e, una volta entrato, è in grado di cancellare o modificare i programmi Word e Excel (due dei software più diffusi della Microsoft), attaccare i file video e le immagini e l'archivio dei file di Internet. Bisogna quindi fare molta attenzione. Nella maggior parte dei casi Klez.E è mascherato sotto forma di un messaggio di allarme antivirus che viene ricevuto nella posta elettronica: una volta aperto il messaggio il baco attacca il computer, cerca di distruggere il software antivirus stesso e si riproduce trasmettendosi da solo a tutti gli indirizzi email presenti nella rubrica del computer infettato. Esistono anche alcune versioni del virus, in inglese, che si celano sotto forma di false offerte di lavoro. Il nostro consiglio? Verificate subito la presenza nel vostro PC del virus ed eliminatelo! Purtroppo è un lavoro che andrà svolto a mano a meno che non vogliate ricorrere all'estremo e doloroso rimedio di formattazione di tutto il vostro Hard Disk! Potete anche collegarvi in rete con qualche sito Antivirus e cercare in tal modo di eliminarlo. Ho i miei dubbi che ci riusciate! 

SICUREZZA INFORMATICA
di Lea Mina Ralli


Una soluzione per la sicurezza informatica e' in arrivo dalla CA. Si tratta dell'Etrust 20/20. La nuova soluzione e' in grado di proteggere le aziende da potenziali attacchi informatici, furti, spionaggio industriale e violazioni delle policy. Grazie a una sofisticata visualizzazione degli eventi, il sistema consente ai responsabili aziendali di rilevare anche i piu' sottili segnali di una possibile trasgressione delle regole negli ambienti di lavoro più complessi. 
(Nm/Mak/Adnkronos)


PASSWORD DELLE MIE BRAME...
di Maria Felice Reich

Spiegare cos'è una password sembra quasi offensivo verso tutti quegli utenti che navigano in Internet, immenso universo artificiale dei nostri giorni. Insomma è una parola chiave, segreta, personale, anzi personalissima, da attribuire alla propria casella di posta e-mail o altro, per potervi accedere e far sì che nessun altro possa farlo. 
Bene, fin qui tutto rientra nei parametri della normalità. 
A volte è invece complicato inventarsi una password così iperbolica da renderne impossibile l'identificazione. Leggo su uno dei tanti manuali d'informatica il seguente avvertimento che trascrivo integralmente:
non utilizzate come psw frasi che abbiano senso compiuto come ad es.
K<<vivalapappacolpomodoro>>;
meglio invece:
J<<*3A%b@_II>>. 
Bene, se non siete riusciti a leggere quanto sopra la colpa non è mia. In cambio avete imparato il concetto di password. Le faccine stanno solo come graduatoria di successo. 
Ora però comincia il bello. Tutto funziona se avete una sola parola chiave da memorizzare, ma che succede se le caselle e-mail sono più di una; se le vostre pagine web sono due o forse tre; se i file che tenete sul computer “misto-famiglia” li avete cifrati aggiungendo poi al tutto il numero di PIN del cellulare? Avete provveduto ad una buona cura di fosforo e non funziona come dovrebbe? Siete stati costretti dalla disperazione a compilare un elenco di tutte le parole cifrate di cui siete in possesso per poterle ricordare una ad una dal momento che ognuna è diversa dall’altra per non correre il rischio che, scoperta una, vengano scoperte tutte? 
Quanto vi capisco! 
Ed ora una brutta notizia: non aspettatevi consigli da me. 
Non vi insegnerò come memorizzare le vostre tante password. Scrivo queste righe non per dare ma per chiedere. 
Ditemi, come fate a ricordarle tutte? Scrivetemi una e-mail ad uno dei miei 18 indirizzi. Se riesco a ricordarmi la password forse potrò anche leggervi. Grazie. mariafelice_it@hotmail.it


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TAMMURIATE E TARANTELLA
di Piero Benedetti


Reso quasi moderno da un sapiente e recente restauro apre le sue porte tutte le sere alle numerose comitive di turisti che accorrono a Sorrento da ogni parte del mondo. Stiamo parlando del piccolo Teatro Tasso, deliziosa struttura intitolata al grande poeta del Rinascimento che ebbe i natali proprio in questa cittadina. 
Ospitato in un palazzo gentilizio che si affaccia sul porto, il Tasso ospita ogni sera lo spettacolo “Il favoloso show napoletano - Ricordo della Tarantella sorrentina”. Gli spettatori vengono accolti da gentili hostess sotto un “cielo stellato” fatto di mille lucine che occhieggiano dal soffitto blu-notte. E ben presto lo spettacolo comincia. Non si tratta di un vero e proprio “musical”, non c’è un canovaccio se non quello tessuto dalla vicenda della singola canzone ed un solo “fil-rouge” sembra legare i temi musicali: la storia. La compagnia formata da giovani artisti porta in scena - mediante le voci di un giovane tenore e di altri valenti cantanti, le coreografie del balletto, i costumi e le luci - un nutrito repertorio della canzone napoletana attraverso i secoli che vanno dal ‘600 fino ai giorni nostri. I quadri si succedono, colorati e ricchi di fascino ad un ritmo quasi incalzante che tiene alto il livello di emozione negli spettatori.
Nella canzone napoletana - lo si sa bene - c’è sempre un misto (personalmente direi: un sapiente misto) di miseria e nobiltà e questo tema appare evidente nella scelta delle canzoni portate sul piccolo palcoscenico del Teatro Tasso. Sia che si tratti del romantico quadro del “Pescatore ‘e Posillipo” o della gioiosa “’O sole mio”, della “Tammuriata nera” o “Partono ’e bastimienti” , sempre le note dolci delle chitarre ed i ritmi trascinanti delle percussioni sanno rendere l’animo di questo popolo che ha dalla sua, la grande, immensa fortuna di vivere in questi luoghi benedetti da Dio. Romanticismo, amore per la propria Patria, la propria donna, l’uomo della vita di giovani popolane, la dolcezza della luce lunare sulle acque del Golfo, i colori dei mercati e le mille luci della Festa di Piedigrotta, questo canta il giovane tenore e le belle e ”veraci” cantanti; questo cantano le dolci melodie, questo sanno raccontare le coreografie e le pantomime. Tutto questo sa muovere nel pubblico ondate di nostalgia. 
Questo cantano le dolci melodie, questo sanno raccontare le pantomime e le coreografie. E tutto questo sa muovere nel pubblico ondate di nostalgia. E non poteva mancare un caldo e bene augurante “Torna a Surriento” quanto un trascinante “Funiculì, funiculà” che ha visto unirsi il pubblico agli artisti, scesi tra le poltrone della platea quasi a coinvolgere fisicamente gli spettatori emozionati. Ed il pubblico - quella sera - era formato per la maggior parte da comitive scandinave che sì, sono apparse divertite e coinvolte, mentre l’evidente nostalgia per un mondo di sogno raccontato dalla canzone napoletana era patrimonio di noi italiani che sedevamo in platea con i nostri ricordi. Una ora ed un quarto di spettacolo continuato, settantacinque minuti di musica, colori, bellezza e gioia di vivere al termine dei quali gli spettatori sono stati invitati su una terrazza - nella dolce notte sorrentina - per un brindisi insieme alla Compagnia che, ancora una volta,ha potuto incassare il tributo di consensi.


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CONOSCERE LE PIANTE
di Lea Mina Ralli

Equiseto
Detta anche Coda di cavallo, questa pianta spontanea è comunissima nei luoghi umidi e ghiaiosi. Ha fusti eretti,nodosi a forma d'imbuto con alcune dentature terminanti a spiga, di tale pianta senza fiori si usano i rami per tisane diuretiche.
Finocchio
Ombrellifera perenne alta fino a 1 metro e mezzo, con foglioline leggerissime e fiori a ombrelle all'apice dei rami. I suoi frutti oblunghi a due acheni contengono due semi . cresce spontanea nei prati incolti , ma viene anche coltivata perché conosciutissima per i suoi semi profumati e molto usati per aromatizzare le pietanze. 
Ginepro
E' un alberello cespuglioso che cresce nei luoghi boschivi collinari e montani. Ha folie lineari e pungenti. E fiorisce da maggio a giugno; i suoi frutti sono bacche sferiche piccole e numerose che matyrano al secondo anno divenendo nere/azzurrognole, Si usano le bacche da raccogliersi in settembre ottobre.
Ginestra
Cespuglio della famiglia delle leguminose alto fino a due metri con foglie trifogliate e picciolate.i suoi fiori di un uno splendido giallo oro abbelliscono le boscaglie e i dirupi dove cresce spntaneo.il suo frutto è un pisello di 5 cm, lungo e schiacciato e peloso nei margini. Ogni frutto contiene da 8 a 12 semi, La pianta è usata per fare scope.
Lavanda
E’ il famoso Sigo che gli antichi usavano per profumare ambienti e vestiario. Cresce in grossi cespugli alti fino a un metro. Le sue foglie lanceolate sono ricoperte di peluria stellata ed i fiori sono in spighe di colore bluastro molto profumate. Cresce nei luoghi sassosi, ma viene coltivata anche nei guardini. E si raccoglie da maggio a settembre. 

le ricette di nonnalea

TORTA DI PATATE FARCITA
Ingredienti:
patate 1kg
uovo 1
prosciutto 100 g
mozzarella 100 g
latte per ammorbidire q.b.
prezzemolo 1 ciuffetto
noce moscata, burro, sale, pepe e pangrattato q.b.
Preparazione:
Lessare le patate in acqua salata, sbucciarle e passarle al passapatate. Farne un impasto aggiungendovi l'uovo sbattuto, sale, pepe, prezzemolo tritato, l'odore di noce moscata grattugiata e un goccio di latte per ammorbidire.
Cospargere di pangrattato una tortiera unta di burro e versarvi sopra metà del composto che si ricoprirà con la mozzarella tagliata a pezzetti sovrapponendovi il prosciutto a fettine. Schiacciarvi sopra l'altra metà del composto e ricoprire con pangrattato e fiocchetti di burro. Passare a forno caldo fino a che non si sarà formata una crosticina dorata.

PEPERONI RIPIENI
di Mariafelice

Ingredienti:
2 grossi peperoni gialli, 600 g carne di maiale tritata, 200 g bacon, 150 g riso originario (a chicchi piccoli), 2 uova, 1 grossa cipolla, 1 spicchio d'aglio, sale, pepe e ½ l. passata di pomodoro. 
Descrizione:
Lavare e svuotare i peperoni, sbollentarli per qualche minuto in acqua salata, quindi farli scolare bene nello scolapasta. Nella stessa acqua cuocere poi il riso per 10', scolarlo e farlo raffreddare. In una capiente terrina mescolare la carne tritata con le uova, la cipolla tritata assieme al bacon e allo spicchio d'aglio, il riso già cotto, sale e pepe. Amalgamare il tutto con molta cura. Con questo composto riempire con molta attenzione i peperoni, avendo cura di mandare il ripieno fino in fondo al peperone in modo che risulti bene imbottito. 
A parte, in una pirofila, che poi conterrà di misura i peperoni, versare 2 cucchiai d'olio e i pomodori passati. Unire il basilico spezzettato, salare e far sobbollire per qualche minuto. Spegnere il fuoco. 
Poggiare nel sugo i 2 peperoni, coprire con la carta stagnola e infornare a 220° per 1 ora. 
Togliere la carta stagnola e far colorire il dorso dei peperoni, quindi estrarli dal forno. Prima di servire, tagliare i peperoni a fette regolari e servirli in un piatto da portata irrorati con il loro sughetto.