LIBRI: PRODUZIONE III°

Villa Glicine e...

Svegliarsi col trillo degli uccelli, uscire su di un giardino pensile fra cespugli e fiori, ricambiare il buongiorno del tenero gattino che fa le fusa, strofinandosi lungamente contro le nostre gambe, sono le prime gioie che, a qualcuno, il mattino concede. Specialmente se la notte è trascorsa insonne e molto agitata le prime impressioni gradevoli che si ricevono, danno un vero senso di sollievo, facendo tornare la gioia di vivere.
Questo era proprio ciò che stava accadendo a Cecilia, una bella ragazza bruna di ventitré anni in un mattino di estate mentre ascoltava, in tono sommesso, il primo telegiornale che stava dando notizia del fatto raccapricciate, anzi il fattaccio, come il cronista aveva definito la drammatica conclusione del Concerto Rock che doveva essere una grande festa per la gioventù e che aveva richiamato uno stragrande afflusso di giovani.


La "produzione" non finisce mai. Questo libricino è un vero reperto e lo dedico a tutti i lettori di queste pagine in ricordo di un tempo ormai lontano.

Una delle pagine del mio Diario

Prefazione

Riapro dopo sessantasei anni questo mio Diario di una estate felice e riscontrando gli esiti di tanti sogni e altrettante speranze di allora provo a farne un bilancio obiettivo. Premesso che le aspettative di una quattordicenne, molto spesso, sono irrealizzabili, per quanto mi riguarda, posso dire che molti di quei sogni mi è stato possibile realizzarli in questo ultimo scorcio di vita. Sicuramente perché solo da pochi anni posso disporre di quella autonomia che la vita impegnata di madre e nonna non mi ha mai permesso. Vero è che, analizzando i vari passi di uno scritto antico vi si ritrovano ancora gli stessi slanci e i medesimi obiettivi. Ma la tristezza che sovrasta i miei ricordi, viene dalla perdita di moltissime persone care che sono state il fulcro e la formazione della mia personalità e che nelle descrizioni ritrovo vive e presenti. 
Parenti prossimi e lontani, amici carissimi e semplici conoscenti alcuni,di età inferiore alla mia, sono scomparsi e, i dolori provati per tali perdite, sono stati indescrivibili. 
Il dolore fortifica e agguerrisce contro le insidie che la vita pone ad ognuno. 

 Questa frase la sentivo ripetere da persone provate da molte esperienze, ma come capita a tutti, di ciò che viene raccontato, se ne avrà consapevolezza soltanto quando quelle esperienze si saranno fatte sulla propria persona. Anche per me è stato così. E, col passare degli anni, avvicinandosi il giorno che potrò ricongiungermi a loro,  ritrovo quella serenità che è stata offuscata, mentre avvenimenti nefasti avvenivano.Di tante personalità belle e solari è rimasta l'aureola che le ha santificate perché il loro esempio è stato per me fonte di apprendimento positivo che mi permette ancora oggi di creare qualcosa che possa far dire dopo la mia dipartita: Ha compiuto il compito assegnatole e il suo passaggio sulla terra non è stato inutile.

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