home

Torna a giugno

giugno - pagine 2,3,4,5,6

anziani nel terzo millennio
cinema che passione!
in diretta dal Campidoglio
Il Palazzo aperto al pubblico


 



C'era una volta...
Dragon Fly
E.T.
La pace ed i suoi uomini
Vegliarda madre


pagina 2

UNA NAVE A VELA
di Piero Benedetti

Una nave a vela! Nei libri di avventura, letti nella mia lontana gioventù, queste splendide opere dell’ingegno e del lavoro umano venivano descritte come veri castelli galleggianti. 
E questa “CONSTITUTION” lo è davvero! Come un castello si erge alto – visibile e temibile – come un castello è possentemente armato, come un castello ha quanto possa necessitare agli uomini per resistere ad un assedio, come un castello ha le sue segrete, i suoi luoghi di comando, i suoi saloni ed i suoi alloggiamenti per i combattenti, le sue riserve di esplosivo e le sue armi corte. Il tutto in una scala ridotta e, comunque senza che l’espressione di potenza che la costruzione – sebbene di legno – è in grado di dare di sé stessa. Gli alti alberi sono le torri, le murate sono gli spalti e le bianche vele spiegate al vento sono i vessilli di una Signoria che deve incutere rispetto ai suoi nemici. Ma poi ci si accorge – strano contrasto – che su quei ponti, tutto è minuscolo: gli spalti sono alti appena pochi metri sul pelo dell’acqua, i centri di comando sono rappresentati da una cameretta di pochi metri quadrati, i saloni sono gli spazi aperti sui ponti e gli alloggiamenti per i combattenti sono delle amache appese ai bagli sottocoperta o – quelli degli ufficiali – dei miseri camerini dove se l’amaca è distesa non c’è posto per stare all’impiedi. Ma credetemi! Questa nave è un castello! ed uno dei più difficili da espugnare grazie ad una dote che gli altri non hanno: la possibilità di avere un territorio di confronto praticamente infinito! Gli odori!.. la prima cosa che mi colpisce a bordo è il percepire gli odori, direi quasi i profumi di questa meravigliosa struttura! Un misto di resine, di bitume, di vernice, di tele ruvide e… di mare!!! il mare che impregna ormai da centinaia di anni tutti i pori del legno di quercia che forma il fasciame del tozzo ma sicuro scafo e la sua triplice alberatura. Mi soffermo un attimo a pensare come il legno delle secolari querce di queste terre sia divenuto un qualcosa che, tuttora, vive una nuova vita su di un ambiente – il mare – tanto diverso ma così determinante per la sua esistenza. Perché lo scafo, il legno che lo forma e lo riveste vive, vive ancora! Lo si sente dagli scricchiolii e dalle vibrazioni che si avvertono, sebbene la bella Nave sia ormeggiata in un calmo specchio d’acqua del Porto di BOSTON. E…l’alberatura!… Cosa non c’è da dire a proposito dell’alberatura della Nave! Una superba triplice piramide fatta di pennoni e di sartie stagliata contro l’azzurro cielo di oggi! Penso - e mi assale un sentimento misto di ammirazione e commozione, direi anche: compassione - alla lunga teoria di gabbieri che hanno scalato le irte sartie, che hanno osato camminare con l’agilità magistrale della gente marinara, sugli esili pennoni, in ogni condizione, tra venti e fortunali per dispiegare le bianche vele e far compiere il miracolo! Far vivere - di una vita fatta di lavoro, di sofferenze e di guerra - questo ammasso di legno, ferro e…vite umane con le loro passioni, paure, nostalgie per la lontana famiglia e coraggio, tanto coraggio…sì!.. far vivere… un nuovo organismo: la Nave, e farla correre su quell’elemento sconosciuto, estraneo e sempre terribilmente meraviglioso: “il mare” - 
A bordo regna, sovrano, un solo concetto. L’ordine assoluto! Ogni cosa è al suo posto, che fosse essenziale per le manovre delle vele durante la navigazione o che servisse nei momenti della gloriosa guerra sul mare; e così, tutti i rinvii delle drizze sono debitamente avvolti alle caviglie poste ai piedi degli alberi in un ordine che, certo, ciascun marinaio doveva conoscere a menadito, la lucida chiesuola della bussola posta davanti alla imponente ruota del timone, le zeppe sotto le ruote degli affusti e, qua e là sul ponte, ordinati mucchi di palle da cannone protetti da reticelle che ne impedissero il rotolare durante la navigazione con mare formato. Ogni centimetro quadrato del ponte e delle murate appare intonso e verniciato come se la Nave fosse uscita ieri, o meglio questa mattina stessa, dai cantieri che la hanno costruita, proprio qui a BOSTON, quasi duecento anni or sono. Un giovane castello che, pure, ne ha viste tante. 


pagina 3

ANZIANI NEL TERZO MILLENNIO
e le soluzioni che non risolvono
di Barbara Felici

Che si viva più a lungo è un dato ormai acquisito. Ci fa naturalmente piacere, ma non sono tutte rose e fiori. Alcuni fortunati riescono ad invecchiare relativamente in buona salute e autosufficienti fino alla fine. Non tutti, però. E qui cominciano i guai.
Tanto per cominciare le case sono diventate sempre più piccole e i nuclei familiari pure, la vita è sempre più frenetica e la casa è sempre più spesso il luogo dove si torna giusto per cambiarsi e dormire, quasi una camera d’albergo. Persino il tempo libero, gli amici, ci portano fuori casa e quindi ai nonni chi ci pensa? Inoltre l’incapacità di badare a se stessi arriva molto in là negli anni, quando ormai anche i nipoti hanno lasciato la casa paterna o sono comunque inseriti nel ciclo inarrestabile degli impegni di lavoro. 
Che fare?
La scelta è obbligata. O si prende un “badante” (se non lo sapevate ancora, cosi’ la proposta di legge sull’immigrazione definisce quei lavoratori che si occupano degli anziani), o si cerca un posto adeguatamente attrezzato dove alloggiarli. La scelta del badante, quando le condizioni di salute lo consentono, sembrerebbe la più indolore perché consente all’anziano di restare a casa propria. Ma, salvo eccezioni, all’atto pratico non soddisfa le aspettative perché trascorrere tutto il giorno in compagnia di un estraneo annoiato non puo’ certo rendere felici: basti osservare l’espressione di quei vecchietti che sempre più spesso si incontrano per strada, condotti a spasso come cagnolini. Presto finiscono per cadere in depressione, con tutte le conseguenze del caso, e quindi nell’inevitabile spirale dei farmaci che finiscono poi per inebetirli. 
La scelta di un posto attrezzato, agli occhi di chi la fa, cioè i figli, sembrerebbe ideale: posto ameno, tutta l’assistenza che occorre, mai soli, coetanei con i quali conversare, insomma una vacanza. 
Ma purtroppo non sempre appare cosi’ agli occhi dell’anziano che, reso rigido e ipercritico dagli acciacchi, stenta ad adattarsi perché vive come una imposizione anche le regole più elementari, quali ad esempio l’orario dei pasti, e perchè trova difficoltà a socializzare con i coetanei, che non di rado considera... vecchi! E allora? 
Bisogna arrendersi all’evidenza, purtroppo la soluzione ideale non c’è. Quegli anziani che non riescono ad accettare con relativa serenità la perdita della completa autonomia continueranno ad essere scontenti e i loro figli, costretti ad adottare soluzioni inefficaci, continueranno a sentirsi in colpa.



CINEMA CHE PASSIONE!
di Giuseppe Trabace

All'erta amanti e appassionati del cinema! Nella seconda decade di maggio si è inaugurato nella bella località turistica francese di Cannes l'edizione 2002 del festival del cinema. 
Non mancheranno sullo sfondo le usuali sontuose feste per la presentazione dei film e divette svestite in cerca di notorietà ma l'occhio sarà puntato sulla gara ed infine sulle "palme" da assegnare alle migliori pellicole. Al via vediamo schierati, a parte le inevitabili sorprese che ci verranno dalle nuove generazioni di cineasti, alcuni dei maggiori talenti del mondo della celluloide mondiale. Parliamo di prestigiosi registi dall'inglese ribelle Ken Loach al raffinato ottuagenario portoghese Manoel De Oliveira. 
Come dimenticare, poi, tra gli attori il ritorno del mitico Jack Nicholson che disegna a tutto tondo il personaggio di un anziano di 66 anni in difficoltà dinanzi ai complessi problemi della terza età.
L'Italia nella sezione più importante è presente con un solo film del veterano Marco Bellocchio "L'ora di religione". Uno schiaffo per i nostri giovani rampanti cineasti probabilmente a corto di idee… Per fortuna l'opera di Bellocchio, già uscita in Italia, non sfigura, anzi si impone come solida opera di denuncia contro un certo discutibile modo di praticare la religione cattolica. Alla riuscita dell'opera contribuisce l'intensa e un po' allucinata interpretazione di Sergio Castellitto, un attore che si sta affermando sempre più sulla ribalta internazionale. 
Auguriamoci che ai nostri rappresentanti venga assegnata una palma. Sarebbe una boccata d'aria per il nostro cinema che in tempi non lontani seppe affermarsi nel mondo con opere segnate dall'originalità e dalla fantasia.


pagina 4

IN DIRETTA DAL CAMPIDOGLIO
notizie raccolte da Lea Mina Ralli


"Glocalizzazione"
un summit per conciliare global e localDa sabato 11 a lunedì 13 maggio Roma ospiterà in Campidoglio la prima "Glocalization Conference": un summit tra i venti sindaci delle maggiori capitali mondiali, agenzie internazionali, organizzazioni non governative, grandi media e imprese private. 
Tema del dibattito, la cosiddetta "glocalizzazione", ovvero quel nuovo punto di vista sulla realtà sociale ed economica che tenta di mettere in rapporto le opportunità della globalizzazione con le spinte, i valori e gli interessi che emergono nelle comunità locali. Partecipano ai lavori: il ministro degli esteri israeliano Shimon Peres, il presidente della Banca Mondiale James Wolfensohn, alti dirigenti di imprese (Nokia, Ford, IBM, Oracle), rappresentanti dell'Onu, della Banca Mondiale e dello World Travel and Tourism Council. 

DA ROMA

Il Museo di Roma riapre al pubblico 
Il Museo di Roma ha riaperto i battenti al pubblico, dopo quindici anni di chiusura per restauri, con l'esposizione "Il Museo racconta la città".. On line anche il sito web del Museo dove si possono consultare le opere.

INIZIATIVE DAL LAZIO
Obiettivo:"Il Tesoro del Lazio"
UNA BELLA INIZIATIVA 
DELLA REGIONE LAZIO

Roma, Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina sono provincie laziali che custodiscono secoli di storia e sono spesso le mete preferite degli stranieri che le preferiscono ai capoluoghi .
Oltre i monumenti, le chiese e le creazioni artistiche amano riscoprire le tradizioni che ogni località offre nel campo artigianale, nel gusto degli antichi sapori e nella sana allegria delle feste patronali.
La Regione Lazio in collaborazione dell'Assessorato all'Agricoltura, si è fatta promotrice proprio della scoperta dl Tesoro del Lazio con una iniziativa che da la possibilità ai cittadini di Roma e Napoli di usufruire del viaggio gratuito per 11 visite guidate attraverso le Strade dei Sapori che hanno avuto inizio il 4 maggio e termineranno il 2 giugno coi seguenti itinerari: la Valle dell'Aniene - la Ciociaria e le Città fortificate - la Valle Reatina - l'Agro Pontino e la Riviera di Ulisse - la Tuscia.
Per i partecipanti a questi week-end sarà un tuffo nella storia fra bellezze naturali e piacevoli sorprese enogastronomiche.


pagina 5

IL PALAZZO APERTO AL PUBBLICO
di Lea Mina Ralli

Sapere che chiunque è ammesso alla visita del Palazzo Montecitorio, ci ha dato la possibilità di andare ad indagare anche sulla spesa che comporta sul bilancio della Nazione.
Le curiosità erano molte e, oltre riguardare la visita vera e propria di un palazzo storico, ve ne sono state altre di ordine pratico e informativo.
Principalmente vederne da vicino la struttura architettonica e l'arredamento, ammirando l'ampiezza e le bellezze artistiche che contiene, ma sopratutto poter constatare le ragioni per cui vi si prodigano tanti miliardi di spese vive.
E' risaputo che la macchina di Montecitorio assorbe tanti miliardi giornalieri e, noi curiosi, siamo andati ad indagare. Premesso che si tratta di una grande Azienda con 1.850 dipendenti e numerose esigenze, i dati che ne escono sono veramente imponenti: coi suoi 360 deputati, i 391 giornalisti accreditati, i commessi, i segretari e portaborse e gli uomini del servizio di ordine e sicurezza che, in tale ambito, hanno diritto a usufruire di tutti i servizi che sono messi a loro disposizione e la spesa è ancor più ragguardevole aggiungendovi gli ex deputati che conservano tutti i diritti di quando erano in carica.
L'immenso Palazzo contiene 1500 stanze, 3 mense, 4 bar, 360 gabinetti, 6300 telefoni, 473 fax, 600 fotocopiatrici, 600pc, 200 videoterminali che comportano le seguenti spese: 4 miliardi e mezzo per energia elttrica e gas, 5,7 miliardi per le pulizie, 1 miliardo per la carta, oltre 3 miliardi per la ristorazione, 440 milioni per l'acqua, senza contare il lavoro che svolge l'ufficio postale sempre efficiente.
Ora la visita a Palazzo Montecitorio è aperta al pubblico la prima domenica di ogni mese, esclusi agosto e gennaio.

C'ERA UNA VOLTA...
dall'archivio di Lea Mina Ralli

6 maggio 1527

Le truppe di Carlo V attaccano Roma e arrestano il papa Clemente VII. Ciò provoca il sacco di Roma.
6 maggio 1847
Il Comune di Zagarolo organizza grandi festeggiamenti in onore di Massimo D'Azeglio e Ciceruacchio.
3 maggio 1915 
L'Italia denuncia la triplice Alleanza con Francia e Russia.
3 maggio 1933 
Nasce Domenico Gnoli, una delle figure più interessanti dell'arte italiana degli anni sessanta.
9 maggio 1936
Benito Mussolini proclama l'Impero
8 maggio 1940
Muore il poeta romano Cesare Pascarella
3 maggio 1988
Una clamorosa gaffe del quotidiano LE MONDE che annuncia la morte dell'attrice Monica Vitti.
9 maggio 1978
Dopo 55 giorni di prigionia , si scopre il corpo di Aldo Moro ucciso dalle brigate Rosse. 
10 maggio 1978
La commissione Igiene e Sanità del Senato, approva la legge che abolisce i manicomi.
10 maggio 1989
Contro i ticket sanitari viene attuato uno sciopero di quattro ore.
7 maggio 1993
La camera vota la fiducia al Governo Ciampi con larga maggioranza. E' l'ultimo Governo dell'ultima legislatura in cui si è votato col metodo proporzionale.
11 maggio 1993
24 mandati di cattura all'Università La Sapienza per tangenti nei lavori di ristrutturazione. 



pagina 6

DRAGON FLY
di Barbara Felici

Il protagonista, interpretato da Kevin Kostner, dopo la perdita dell'amatissima moglie comincia ad avere delle strane visioni. 
Amici e parenti attribuiscono le sue stranezze alla conseguenza del grande dolore, e in un primo momento lo crede anche l'interessato. Poi però, in un crescendo di situazioni strane, comincia a credere che non si tratti di una casualità. 
Non vogliamo dire di più sulla trama perchè uno dei pregi del film è costituito proprio dal mistero che il regista dipana con maestria. 
Bella fotografia e ritmo avvincente: piacerà anche ai non appassionati del genere.

E.T.
di Barbara Felici

Dopo tutto il battage pubblicitario, francamente ci aspettavamo di più. Il film ci era rimasto impresso, una bella favola sempre attuale. La pubblicità parlava di un sostanzioso rimaneggiamento degli effetti speciali con l'impiego delle più recenti innovazioni tecnologiche, quindi era lecito aspettarsi di essere stupiti. Non è stato così, i cambiamenti rispetto alla prima versione quasi non si avvertono. Meno male che il film è 'nato' bene e quindi è stato comunque piacevole rivederlo. Barbara Felici


LA PACE ED I SUOI UOMINI
di Piero Benedetti


E’ veramente strano, quasi insensato, che si debba parlare ancora dei fatti del Medio-Oriente malgrado il bombardamento di notizie che giornalmente ci vengono somministrati dai media. Il fatto nuovo è rappresentato da una notiziola che una trasmissione del pomeriggio, di quelle tagliate sulla falsariga di un rotocalco con tanto di pagine scandalistiche e di cronaca rosa, ha mandato in onda tra le pieghe di fatti più o meno estranei a quella tematica. Il fatto: in Israele, una signora quasi cinquantenne, Ruth Hiller, una ebrea emigrata dagli Stati Uniti per vivere - con la sua famiglia - in un “kibbhuz” si è fatta promotrice di un movimento a sostegno di suo figlio che si rifiuta di prestare servizio militare in una guerra che giudica essere un atto di aggressione nei confronti del popolo Palestinese. La signora Hiller sta intraprendendo un viaggio in Europa per trovare sostegno. Speriamo che questo non debba mai mancarle sia in patria - ce ne sono evidenti tracce - che fuori ed in particolar modo nella nostra Europa.Pare inevitabile - a questo punto - esclamare “...e bravo il giovane Hiller!” e di plaudire alla campagna che la sua generosa mamma sta combattendo Ma pare, altresì inevitabile, che da questa notiziola possa venir fuori un confronto con certe altre asserzioni diffuse dai media; mi riferisco alla definizione che il Presidente Bush ha dato del Premier Israeliano Sharon. “Un uomo di pace”; proprio così lo ha definito! Ora non resta che da sperare che lo stesso Bush fosse - magari un po’ allegro?- o in istato confusionale quando ha pronunciato quelle parole. Sharon un uomo di pace?! Sembra impossibile, anche per chi non condivide - certamente - il terrorismo di matrice araba che, in particolar modo dopo i fatti di Jenin, di Ramallah o di Bethlemm, il Premier Sharon possa essere considerato “un uomo di pace” La storia ha già avuto modo di giudicare questo signore dopo le sanguinose repressioni nei campi profughi di Shabra ed El Shatila ed ora l’”uomo di pace” sta ripetendo se stesso. E Dio non voglia che le voci a proposito delle sollecitazioni ad assentarsi dal lavoro rivolte a 2 -3.000 lavoratori ebrei la mattina del tristemente famoso 11 Settembre debba rivelarsi per vera. Tanto varrrebbe annullare il processo di Norimberga, mandare libero Milosevic e rivalutare la memoria di Pol Poth e - perchè no! - santificare Hitler. Persino la definizione - in ogni vocabolario - delle parola “strage” andrebbe riscritta. Un uomo capace di comandare delle stragi, mascherandole per di più dietro lo schermo della necessaria repressione di un terrorismo - ripeto - altrettanto biasimevole, non può, non deve essere considerato un uomo di pace. 
Questa definizione si attaglia a ben altre persone: alla forte signora Hiller e a suo figlio, per esempio.

VEGLIARDA MADRE
di Lea Mina Ralli

Vegliarda madre quante n'ha passate!
Pei figli quante pene ha sopportate...
Eppur son figli laboriosi e buoni
Ma su di loro quanti mai problemi.

Solo per loro preci assai accorate
Diuturnamente al cielo ha innalzate
Mentre le chiome brune son sbiancate.

E il tempo ch'è trascorso l'ha delusa
Nessuno è accanto a questa madre stanca
E il calendario segna l'otto maggio!
Mamma sospira e il ciel resta a guardare

Stringendo lo scialletto sopra il seno.
Ha freddo ...è sola ...neppure vuol mangiare
Che importa agli altri se sta tanto a penare !? 

Giunge le mani e torna alla preghiera
S'ancor potesse quanto vorrebbe dare
Alle creature sue che son lontane.
Ma un trillo prolungato la solleva...

E' il campanello e par voglia cantare
Drin drin drin drin drin drin.
Or guarda l'uscio quasi a indovinare

Però rapidamente non può aprire
E pur vorrebbe correre volare
Indugia ancor col passo strascicato
E apre la porta quasi senza fiato.

Oh! Mamma siamo giunti tutt'insieme 
Per dirti tutti che ti vogliamo bene
E festeggiarti come da bambini.

Mamma è sommersa da tanti baci e doni
Ed è inebriata da un gran mazzo di fiori
Lei fra quei fiori affonda tutto il viso
E gli occhi lacrimanti... volge al riso.