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Ai nonni, da raccontare ai loro nipotini:

La nuvoletta
di Maria De Leo

Estate!   Un'estate molto calda ed afosa e non pioveva da tanto tempo.
La terra era così arida che il suolo sembrava una carta geografica, tanto era piena di crepe.
Il cielo sempre limpido e azzurro e non si notava nessuna nuvola che annunciasse la sospirata pioggia.
Nelle case si pregava affinché piovesse; i contadini non sapevano più come fare per abbeverare gli animali che morivano di sete, e dalle crepe della terra le piccole formichine sortivano stremate, in cerca di cibo ed acqua.
Dalla terra si levava verso il cielo un gemito disperato di aiuto, ma nessuno notò una piccolissima e candida nuvoletta bianca, tanto piccola da sembrare invisibile.
La nuvoletta percepiva il grido di aiuto degli abitanti e degli animali.
“Cosa posso fare per la terra  che è in agonia?”.
Fu così che si diresse verso l’oceano per chiedere aiuto e, quì, incontrò una grandissima nuvola nera molto minacciosa.
Nel vederla ebbe tanta paura, ma si fece coraggio e le chiese:
“Ti prego signora nuvola, ho bisogno del tuo aiuto per la terra, vuoi aiutarmi?”
Ma la nuvola nera non l’ascoltò e passò oltre.
La nuvoletta, molto disperata riprese il suo cammino e incontrò il sole al quale  chiese clemenza, pregandolo tanto:
“Ti prego signor sole, la terra ha bisogno di aiuto... non prosciugarla!|”
Ma anche il sole non l’ascoltò e passò oltre.
La nuvoletta sempre più disperata e stanca, dopo tanto peregrinare nel cielo sempre limpido incontrò il vento, un vento fortissimo e rabbioso, lei cercò di scappare, tanta era la sua paura, ma il vento le chiese con dolcezza:
“Piccola nuvola bianca perché hai tanta paura di me?”
Allora la nuvoletta lo supplicò:
“Ti prego signor vento sono piccola e leggera, non farmi del male, abbi pietà di me, tu non sai che la terra ha bisogno di aiuto, io vorrei tanto aiutarla, ma se tu mi spingi lontano come farò? Sono tanto stanca di cercare di aiuto”.
Il vento ascoltò questa supplica e si commosse tanto che cominciò a soffiare piano piano, ma così piano da spingere la minuscola nuvola in alto, sempre più in alto, verso la grande luce.
La nuvoletta implorò la grande luce di aiutare la terra perché era malata e la grande luce si sommosse per tanto amore e trasformò la candida nuvoletta in una stupenda lacrima facendola poi cadere sulla terra.
Quella lacrima divenne una dolcissima lacrima d’amore…..
Roma, 27/06/2004