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GINA: STORIA DI UNA EMIGRANTE

di Rita C.

Gina ha solamente quattro anni quando suo padre viene mandato in guerra.

La vita è dura in quel paesino di montagna e la mamma di Gina che ha un'altra bimba, di sei anni, Rosina, una volta partito il marito, fa mille sacrifici per tirare avanti e portare a casa il sostentamento per le bimbe. La povera donna si arrangia come può, avendo anche un po' di aiuto dai genitori.

Poi un triste giorno arriva la notizia della morte durante un combattimento in guerra di suo padre e tutto ciò che Gina ricorda di quel periodo, oltre alle lacrime e alla disperazione della mamma, è il suo primo viaggio in treno. Il treno è diretto a Roma e qui, Gina viene affidata ad un istituto di beneficenza che è uno dei tanti orfanotrofi, tenuti da povere monache.

 La sorella, già in età scolare, entra in un altro istituto e le due bambine non avranno più modo d'incontrasi fin quando saranno grandi.

Per la madre è più facile lavorare senza le due piccole e, difatti, entra come cameriera in una ricca famiglia di Roma. La piccola Gina restata sola e senza affetti, inizia subito una vita di lavoro e di servitù. Le suore la fanno alzare alle quattro per la prima Messa, indi, subito in cucina dove serve aiuto per preparare e servire la colazione ai bambini paganti dell'istituto; il suo compito è anche quello di assistere i più piccoli, senza tener conto che anche lei è una bambina.. subito dopo deve essere sempre pronta ad accompagnarli al bagno o all'infermeria se hanno qualche problema, durante le lezioni. Alla fine delle lezioni le tocca pulire e lucidare pavimenti e bagni in ginocchio, infine lucidare le scarpe di tutti. Purtroppo lei è " non pagante" e solo sgobbando le viene assicurata l'ospitalità.

I primi tempi sua madre va a trovarla ogni tanto, poi dirada sempre più le sue visite fino a che vede sua figlia una volta l'anno.

Così passano moltissimi anni per Gina, faticosi e sentendosi sempre indesiderata..

Diventata più grandicella, nei ritagli di tempo, le viene insegnato a rammendare, così eccola davanti a una montagna di calzini e varie altre cose appartenenti agli ospiti dell’istituto e, la domenica, quando tutti gli altri bambini vanno a casa, lei è l’unica che rimane nell’istituto a lavorare e rammendare le cose di tutti.

Al compimento dei 16 anni, riceve la visita della madre e della sorella che ha compiuto 18 anni. Gina nel rivedere Rosina che ricordava bimbetta, scoppia in lacrime di commozione - Durante la visita apprende che sua sorella ritorna al paese natio dove ha trovato lavoro e vivrà con la mamma, stanca e ammalata e che non ha più la forza di lavorare, ma avendo messo da parte qualcosa e col guadagno di Rosina potranno andare a avanti.

Anche Gina vorrebbe andare con loro e piange e si dispera, ma esse non si possono permettere un'altra bocca da sfamare e la giovane è costretta a continuare la sua vita di duro lavoro al comando delle suore che le incutono terrore perché sono molto severe. In quel collegio non si ride e non si chiacchiera mai, si lavora solo e si prega.

 

Fine 1° parte


 

2° parte

 

Finalmente Gina compie 18 anni. Sta a lei ora decidere se rimanere in collegio o tornare a casa. Appena ne ha la possibilità comunica a sua madre che in collegio non vuole più stare ed è decisa a tornare presso di lei ed è sicura di trovare un lavoro per poter aiutare la famiglia. Le mandano allora i soldi per il treno, e lascia il collegio per fa ritorno a casa; ora ha quasi 18 anni e mezzo.

Finalmente a casa!!!!! Il giorno dopo la giovane si mette in cerca di lavoro e fortunatamente lo trova nella stessa fabbrica dove lavora sua sorella.

Trascorrono un paio d’anni di vita tranquilla fra lavoro e casa.

Rosina si è fidanzata e presto si sposerà quindi Gina chiede di fare lavoro straordinario perchè serviranno più soldi per le spese di matrimonio.

Alcuni mesi dopo, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro, trova sua madre in compagnia di una signora conosciuta in paese come " mediana" cioè sensale di matrimoni..

La ragazza, ignara, si trova di fronte questa donna che, con la tazzina del caffè in mano, squadrandola dalla testa ai piedi comincia a farle delle domande imbarazzanti.

"Quanti anni hai?" - "Ce l’hai un fidanzato?"- "Lo vuoi conoscere un bel ragazzo?"-

"Vuoi sposarti e sistemarti?"

Lei allibita, arrossisce abbassando gli occhi e non sa né rispondere né pensare. Certo ha sognato un giorno di andare sposa ad un principe azzurro, ma data la rigida educazione che le suore le hanno dato, questo argomento non era mai stato discusso. Quando rimane sola con la madre, si consiglia con lei la quale aggiunge altre informazioni avute dalla megera che le ha parlato di un paesano appena tornato al paese proprio per prendere una moglie dei suoi posti.

Viene dall’Australia ed è proprietario di una bella casa con un grande giardino, siccome è ricco, la donna che lo sposerà farà di certo la signora.

Impulsivamente, risponde con un bel "no."

Per alcuni giorni sua madre ribatte sempre sullo stesso chiodo:" Pensa al tuo futuro, con quest’uomo ti sistemi bene, avrai tutto quello che desideri, farai la signora, andrai via da questo paese povero e maledetto pieno di malelingue."

A furia di ascoltare queste parole, si convince e il pretendente insieme alla di lui sorella, vengono invitati a prendere un caffè, ma la vera ragione è quella di conoscersi

Il pomeriggio dell’incontro, Gina timidissima, si nasconde per guardarlo in segreto, provando subito sgomento perché vede che è vecchio e brutto. Non le piace affatto! Ma il richiamo di sua madre la fa entrare in sala da pranzo ed è costretta a conoscerlo. Andati via gli ospiti, sua madre che ha capito che a Gina l'uomo non piace, continua con la sua cantilena e la convince: "Dopo tutto l’importante è sistemarsi, l’amore se verrà... verrà in seguito."

Tre settimane dopo Gina viene accompagnata in chiesa dalla madre e dalla sorella, lui è già li che l’aspetta insieme all'unica parente che ha, la sorella maggiore.

Il prete li unisce in matrimonio e dopo la cerimonia si avviano a piedi a casa della sorella di lui dove fanno un brindisi e poi ognuno torna a casa propria

Il soggiorno di Paolo, suo marito, è giunto al termine ed egli partirà tra una settimana, ma da solo perché non vuole pagare il biglietto d’aereo per la moglie.

Una volta in Australia farà l’atto di richiamo e, all’incirca a distanza di un anno la moglie potrà raggiungerlo, con il viaggio pagato dal governo.

Lo sposo, consigliato dalla sorella, non ha consumato il matrimonio, per essere sicuro della sua fedeltà, Gina, infatti, dovrà giungere vergine in Australia. Nell'attesa, Gina continua a vivere casa con sua madre e continua a lavorare cercando di risparmiare tutto il possibile.Ora che è una donna sposata, con il marito all’estero, non esce neanche per fare una passeggiata perché i paesani potrebbero sparlare di lei. Le pratiche per l'espatrio sono avviate e si deve solamente aspettare che il governo Australiano le conceda il visto e il biglietto di viaggio per raggiungere Paolo.

Il permesso arriva dopo un anno.

Il giorno della partenza, la giovane sposa si accomiata dalla madre e dalla sorella, sapendo che non le vedrà mai e, con la sola compagnia di una valigia, dove ha tutto ciò che possiede sale nella corriera che la porterà a Roma all' aereo che la sbarca a Melbourne..

Ad attenderla trova solo il marito e, come due estranei, si salutano stringendosi la mano, poi salgono in una macchina che per l’occasione Paolo si e’ fatto prestare e si avviano verso casa.

Casa dolce casa! Paola non vede l’ora di arrivare finalmente a casa sua la sogna da tanto tempo, la sua casa! Non gli sembra vero, è una grande fortuna possedere una casa.  Ma ad attenderla c’e la prima amara delusione !!!

 

                          Fine 2° parte


 

                        3° parte

 

Nella casa ci sono tre uomini uno dei quali è cugino di suo marito mentre gli altri due sono amici. La donna crede che siano li per fare la sua conoscenza, sorride e ringrazia  educatamente, accetta un bicchiere d’aranciata che le viene offerto, mentre il marito fa le presentazioni.

Dopo aver scambiato le solite frasi di occasione, lei chiede di andare a rinfrescarsi e suo marito la precede alla toletta poi la conduce nella loro camera da letto, dove, posata la valigia sul baule, si gira verso di lei che è imbarazzatissima di trovarsi sola con quell'uomo che appena conosce ed è rossa di vergogna, sapendo che in cucina ci sono ancora quegli altri uomini.

Paolo, dopo aver chiuso la porta, gli dice che ha aspettato tanto il suo arrivo perché lui e gli altri avevano proprio bisogno di una donna a cui affidare la cura della casa e che cucini, lavi e stiri per tutti. "Finalmente sei qui!" disse a mo' di benvenuto. "Non capisco...- dice Gina -....cosa c’entrano loro??’

In quel momento, la sposina apprende che solo una parte della casa da lei tanto sognata appartiene al marito essendo stata acquistata da tutti e quattro in parti uguali, e comunque non è finita di pagare!

Quante delusioni!! La vita della donna, da quel momento, si svolge in solitudine. Durante il giorno non ha nessuno con cui parlare, e comunque non ne avrebbe neanche il tempo, dato che rigovernare la casa le occupa gran parte del tempo e poi ha da lavare e stirare, e da far trovare la cena pronta a quattro uomini affamati, deve anche pensare ogni sera a preparare il pranzo che gli uomini consumeranno a mezzogiorno nella fabbrica dove lavorano.

Quando deve fare spesa, per lei è una grande fatica e perdita di tempo, dato che deve prendere l’autobus per andare avanti e indietro al negozio di un compaesano, dove suo marito le ha ordinato di andare a fare acquisti facendo segnare l'importo che poi lui a fine settimana paga il conto.

Per Gina la spesa era sempre una faticaccia poiché le buste colme e pesanti erano molte e doveva fare molti andirivieni per trasportarle a casa.

Suo marito pur avendo una automobile, non voleva sprecare benzina per accompagnarla, preferendo che se la sbrigasse da sola :"Puoi farcela benissimo da sola e, infine, hai più tempo di me!"  Con tali parole aveva liquidato l'argomento.

Questa la vita della giovane sposa: serva di quattro uomini!

Passano due anni e tutti i paesani, compreso suo marito, cominciano a farle domande imbarazzanti:... ”Come mai niente bambini ancora????....”

Ciò che le fa più male sono le parole di suo marito che continua ad assillarla facendola sentire in colpa: "Sei pure incapace di fare figli!" A questo aggiungeva altre parole sgradevoli.

Finché presero la decisione di andare da un medico. Gina, imbarazzatissima, si sottopone alla visita e, dopo varie analisi, risulta che tutto dipende dall’agitazione e dal nervosismo, deve seguire una cura che la farà rilassare.

Finalmente dopo alcuni mesi rimane incinta!

Il suo nuovo stato non la risparmia dai pesanti lavori di casa e trascorre i nove mesi sempre lavorando, facendo trovare tutto pronto e tutto pulito ogni sera.

Nasce Lavinio in una giornata di marzo e Gina è esultante.

Ora ha anche un figlio a cui badare ma non le pesa, anzi, è felicissima di questo bambino da curare e crescere come un principino.

Purtroppo, un' altra tragedia si abbatte sulla loro famiglia.

Una domenica, suo marito dovette andare ad aiutare il compare a costruire il garage, ma dopo qualche ora di lavoro, non si sa bene come, cade dal tetto e, quasi in fin di vita, viene trasportato d’urgenza in ospedale con prognosi riservata.

Ma l'uomo ha la pelle dura e dopo molti giorni viene dichiarato fuori pericolo, però gli rimangono paralizzati il braccio e la gamba sinistra, inoltre, resta impotente e senza più la possibilità di poter lavorare.

Ciò, in breve conduce la famiglia sul lastrico e, lui, che ha sempre lavorato in proprio, non ha diritto a nessun indennizzo. A questo punto fu necessario mettersi d'accordo coi comproprietari e vendere la casa. Fortunatamente era stata finita di pagare e con la sua parte di quota, Paolo, poté acquistarne una più vecchia e un po’ fuori zona, ma i soldi non bastarono e fu necessario accendere un mutuo.

Anche Gina fu costretta a lavorare per portare soldi a casa

Sono moltissimi i sacrifici che fa e si  priva di tutto per far fronte ai pagamenti, suo figlio cresce e suo marito si trascina per casa coltivando un orticello che le fa almeno risparmiare di comperare frutta e verdura. Passano gli anni e Lavinio compie 18 anni però non vuole studiare e si trova un lavoro e aiuta i genitori.

All’improvviso Paolo muore e la vedova vende la casa che durante quegli anni aveva acquistato molto valore e con il ricavato compra una casetta minuscola, bastante a lei e suo figlio che continua a rimanere scapolo.

Quando Lavinio raggiunge i 35 anni Gina è diventata anziana e passa i suoi giorni a rimpiangere il passato e a darsi da fare in casa. Esce pochissimo e tutto le fa paura.

Ed ha solo suo figlio che è tutta la sua vita.

FINE