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CHI CANTA PIU' ALLA LUNA?

Cara luna che te specchi
drent'allacque addormentate
tu oramai più nun t'aspetti
de senti' le serenate
ché la gente mò cià in testa
solo canti de protesta.

Sei avvelita e nun te resta
che guarda' con aria mesta
tanta gente che s'addopra
pé resta sempre "de sopra"
e che tempo più nun trova
de guarda' la luna nova.

Si vòi un canto appassionato
a te sola dedicato
devi attenne solo a maggio
un ber rajo come omaggio
de un somaro sconzolato
che de te s'è innamorato.

 

Q. 23 Alessandrino

Municipio VII

 
 
 
 

Il Quartiere Alessandrino prende il nome dall’acquedotto omonimo che fu opera dell’Imperatore Alessandro Severo . 222- 235 d. C. sorge nell’area est di Roma ed ha una superficie di 371. 37 ha.

I suoi confini sono: a nord con la Z. Tor Sapienza; a est con la Z. Torre Spaccata; a sud col Q. Don Bosco; a ovest col Q. Prenestino – Centocelle.

Un mutamento definitivo, questa area la ebbe col primo nucleo edilizio di Centocelle nel 1921 diventando una Borgata riconosciuta dove affluì una parte degli abitanti del centro storico in seguito allo sventramento del Centro storico. Gli sfrattati, trovarono nei 19 Nuclei Edilizi di nuova costruzione nelle borgate, frazioni e suburbi dell’Agro Romano prive di servizi igienici, di acqua, luce, fognature e collegamenti con la città.

Il primo nucleo Alessandrino fu questo che si legalizzò col P, Regolatore del 1962 e ancora nel 1975 col Piano di emergenza, promosse i nuovi piani di Zona con la costruzione economica di alloggi Popolari che lo riqualificarono demolendo i numerosi borghetti abusivi.

Il Quartiere Alessandrino odierno che ruota attorno alla Via Palmiro Togliatti con la copertura del Fosso di Centocelle, ha avuta la possibilità di avere una modernizzazione all’avanguardia di tutti i servizi pubblici e la valorizzazione delle proprie aree verdi che hanno cambiata completamente la sua identità.