Celio - XIX

 

Il Celio si è formato nel 1921 da una suddivisione di Campitelli e come l’ Esquilino si stende e sulla stessa dorsale quando, dopo Porta Maggiore, prosegue per circa due Km fino a Porta Capena.
Il cosiddetto Monte d’Oro o il Celiolo, la collinetta che si eleva fra San Sisto e le mura, pure se amministrativamente fa parte del Celio, si collega all’Aventino.
Questo territorio ha subito nel tempo sostanziali cambiamenti giacché le molte valli che conteneva sono state riempite e livellate determinando l’innalzamento della Villa Celimontana ex Mattei , del Laterano fino alla Ferratella dove oggi si trova il moderno edificio del Turismo e dello Spettacolo.

Nelle valli del Celio sgorgavano l’antica fonte delle Camene ( Egeria) citata da Giovenale nei suoi “Fasti”e quella conosciuta come Mercurio.
Si da per certo che su questo colle si unirono in un unico ceppo latini e sabini e che a darle il nome fu Caele Cibenna capitano degli etruschi che, dopo aver conquistato il Colle fu fatto prigioniero da Cneo Tarquinio, ucciso a sua volta da Mastarna che, dopo aver liberato il prigioniero etrusco , governò Roma col nome di Servio Tullio.
La Caelimontana, la Tuscolana e l’Appia che attraversavano il Celio sono fra le più antiche strade romane.
La Celimontana, seguiva il percorso dell’attuale via Santo Stefano Rotondo dando origine al: Clivius Scauri, al Clivius Capitis Africane e al Vicus Camoenarum.
La Tuscolana , corrisponde all’odierna via dei SS Quattro.
L’Appia ( regina Viarum ) fu prescelta dalle famiglie illustri per le loro sepolture.
Durante il periodo repubblicano nella zona non vi furono edifici pubblici, ma solo qualche Tempio: quello dedicato alla dea Carnia, caro a Giunio Bruto, un altro per la dea Minerva Capta vi sorse nel 241 a.C. e una lapide ricorda che nel 145 a. C. dopo le vittorie di Lucio Mummio in Acaia e Corinto ne venne eretto uno a Ercole Vincitore.
Nel 312 a.C. il Colle venne attraversato dall’acquedotto dell’Aqua Appia e un secolo più tardi dal sotterraneo Rivus Herculanes dell’Acqua Marcia.
In alcuni scavi dello scorso secolo, presso S. Maria in Domnica, sono venuti in luce resti dello Statio dei Legionari della quinta Coorte, ma delle ville dei senatori e dei nobili che vi si erano instaurate nulla è rimasto a causa di terribili incendi compreso quello neroniano d’infausta memoria.


ER CULISEO

 

Anfiteatro Flavio fu chiamato

'sto circo equestre tanto rinomato

e quelle scalinate  screpolate

ce videro le giostre più sfrenate.

 

E puro lotte sadiche e violente

che disputate fra leoni e Santi

aizzaveno li peggio sentimenti

de'spettatori sguajati e miscredenti

 

De secoli n'ha visti passà tanti

cò le strutture via via pericolanti

finché ricementato e rinforzato

er Culiseo da tutti è visitato

 

e come un tempo sa riscòte ancora

l'ammirazzione de chi Roma onora

e oggi senza tante ambiguità

vorebbe ridaje la vitalità.

 

Invece c'è 'na cosa ch'addolora

chi se trova a passacce a 'na cert'ora

vedenno che anniscosti fra li buci

ce stanno artri a fasse certi  "buchi".

 

L'aria de morte dei tempi de splennore

ce se rinnova …ma senza valore

giacché chi allora lottava cò 'na fiera

 

addimostrava coraggio e forza vera

mentre che adesso invece è debolezza

che a tanti jé fa fa'…quela sciocchezza.
 

 

I Flavi, venuti dopo Nerone, facendo prosciugare il lago preesistente, iniziarono la costruzione dell’Anfiteatro detto poi Colosseo a causa della grande statua di Cesare che venne posta all’ingresso.
Tutto il territorio all’intorno divenne ambito dai potenti che costruendovi le loro abitazioni abbellite da mosaici, sculture e pitture ne fecero contenitori di vere opere d’arte.
All’affermarsi del Cristianesimo si ebbe l’aggregazione di un clero sempre più vasto e articolato che diede il via a un sistema di costruzione basato sulla edificazione di chiese e conventi, avvalendosi di fabbricati già esistenti e sfruttando le vestigia pagane e quasi tutti i Rioni del centro storico hanno luoghi sacri dedicati agli Apostoli, ma i Santi Giovanni e Paolo ai quali è dedicata la chiesa presso villa Celimontana, non erano gli apostoli, ma due notabili dell’Impero che, nascostamente convertiti al cristianesimo furono scoperti e martirizzati dall’imperatore Terenziano nel 361 d.C.
La chiesa fa parte della zona archeologica del rione che fra monumenti e storici e ruderi ha conservato molti spazi verdi che per la città invasa dallo smog sono un polmone di ossigeno al pari della Passeggiata Archeologica.
Questa la delimitazione del Celio : via di San Giovanni in Laterano, piazza del Colosseo, via di San Gregorio, piazza del Circo Massimo, via di Valle delle Camene, via di Porta San Sebastiano, viale delle Mura latine, viale Metronio, Via della Navicella, via di Santo Stefano Rotondo.

APPROFONDIMENTI

Gli approfondimentì su questo Rione dovrebbero riguardare tutto il suo territorio ed ogni singolo monumento perché, con i Rioni adiacenti, ha un susseguirsi di ricorsi storici antichi che dall’inizio ad oggi è come un trattato di storia romana perché iniziamente era una immensa vallata attorniata dai Colli centrali: Velio, Palatino,Oppio, Fagutale e, ovviamente Celio con un corso d'acqua che scorrendo in direzione del Tevere, l’attraversava con un percorso simile all'attuale via di San Gregorio.
L’aspetto di tutta la valle venne modificato prima da Nerone con la fantasiosa e lussuosa Domus Aurea e poi dai Flavi con il massiccio Anfiteatro che ancora regge i secoli .
Molti sono i resti tornati alla luce che testimoniano l’ efficienza dei primi costruttori romani che specialmente negli acquedotti si rivelarono perfetti ingegneri come testimoniano i reperti che gli scavi riportano alla luce.
A proposito della stupefacente Domus vi sono testimonianze indiscutibili: la monumentale fontana “Meta Sudans“ voluta da Nerone, come quelli delle terrazze e dei portici che attorniavano il suo laghetto artificiale detto appunto Stagno di Nerone e i primi esempi d’impianti stradali entro quella ricchissima residenza, datata alla fine del VI secolo a. C.
Sarebbe doveroso soffermarsi anche sul Colle Oppio poco distante dal Colosseo e raccontare la storia di chiese, ville e palazzi di cui è circondato ma questo spazio non basterebbe, vuole essere solo un invito a visitare di persona Roma, città prodigiosa e unica.