MISERICORDIA
La nuova
chiesa di Tor Tre Teste, alla periferia di Roma, è dedicata a “Dio
Padre misericordioso”. L’ architetto, ebreo, Richard Meier ha
progettato tre grandi vele di cemento armato intercalate da pareti
di cristallo.
Questa operazione, tecnologicamente innovativa, vuol
simboleggiare la nave della Chiesa che entra nel terzo millennio. E’
stata edificata in ricordo del Giubileo e dall’esigenza di dare un luogo
di culto alla periferia romana che ne è sprovvista. Accanto alla chiesa
si trova il centro parrocchiale “l’anima razionale”che Meier fa
dialogare con “l’anima mistica” delle vele bianche. Un gioiello
architettonico, visitato da molti turisti, ma soprattutto il cuore della
comunità, dove finalmente i parrocchiani si possono incontrare.Nascono
così colloqui personali segno della misericordia del Signore.
“Dio
onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti , sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino
di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua
misericordia”(liturgia della parola del Venerdì santo).
La
parola “misericordia” (hesed) per gli ebrei è un’attitudine
concreta di lealtà, di bontà , di fedeltà e di solidarietà reciproca.
E’ uno degli aspetti fondamentali della loro morale ed esprime
l’insieme dei gesti e degli atteggiamenti su cui si fonda la vita
sociale, senza la quale l’esistenza diventa impossibile per le
persone.
Nell’Antico
Testamento Davide attende da Gionata misericordia a causa del patto di
amicizia che li lega e la riceve (1Sam 20, 8; 12-17).
Un
ritornello antico(Ger 33,11) viene ripreso spesso dai Salmi.”Celebrate
il Signore, perché è buono,/perchè eterna è la sua misericordia,/la
sua fedeltà per ogni generazione”(Sal 100,5 ;cf 106, 1; 107,1).
La
misericordia per gli ebrei indica un sentimento di pietà verso i deboli
ed i colpevoli. Osea ha potuto sperimentare quanto l’amore di Dio sia
legato ad essa come perdono. Due figure ricorrono spesso nel testo di
questo profeta: l’immagine di Dio come Padre (Os 11,1-9) e come Sposo (Os
2,4-9 ;16 -22). Siamo di fronte ad un paradosso dell’amore divino:
Adonai è il santo, il trascendente; soltanto la sua natura misteriosa è
il fondamento possibile di questa attitudine verso Israele peccatore,
visto come figlio. Attraverso l’esperienza del peccato Israele ha
penetrato a poco a poco la profondità della misericordia divina del Padre
pronto all’amore per suo figlio ingrato, dello Sposo sempre
predisposto ad accogliere la moglie infedele ed a parlarle con
amore.
Gesù è
poi venuto a rivelare la misericordia del Padre.
Eleos
nel Nuovo Testamento ha un senso più ampio, appare spesso in contesti nei
quali hesed è usato in modo esplicito o lo ricorda. Fin
dall’inizio del suo Vangelo, Luca testimonia la misericordia di
Cristo, manifestandola con il venire al mondo di Giovanni. Zaccaria,
suo padre, proclama Dio misericordioso perché la
nascita di Giovanni è opera della sua misericordia, riagganciandosi ai
salmi, egli la profetizza nel Benedictus(Lc 1,768-79).
Nel
Magnificat Maria proclama richiamando i salmi(cf Sal 111,10; 103,17;
98,2): “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente/e santo è il suo
nome:/ di generazione in generazione la sua misericordia/si estende su
quelli che lo temono./....Ha soccorso Israele, suo servo,/ ricordandosi
della sua misericordia,” (Lc 1,49-50; 54).Il canto si rifà ampiamente
sia nel tema, sia nel tono, sia nell’espressione al cantico di Anna
(1Sam 2,1-10), la mamma di Samuele, con il quale può essere in parallelo.
Come il cantico di Anna, esso esprime i temi della preferenza di Dio per
il povero, della condanna del ricco e quello della Sua predilezione per
Israele che viene identificato con il povero.
La
misericordia è un moto della volontà di aiutare gli altri, dà
inizio alla benevolenza ampia e comprensiva, non è soltanto una qualità.
E’ specialmente un sentimento, una bontà del cuore da cui nasce
l’amore, un dovere di una persona verso il suo prossimo ed infine un
atteggiamento di disponibilità ad aiutare i deboli, gli emarginati ed i
sofferenti.
Una
persona compassionevole è superiore alle altre, perché fa qualcosa
che non è obbligata a compiere, come il“ buon samaritano”. Egli
è andato oltre al suo dovere offrendo assistenza ad uno sconosciuto
ferito ed abbandonato sulla strada e portandolo in una locanda.”Il
giorno seguente estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo:
Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio
ritorno” (Lc 10,35).Cristo chiede, chi è stato prossimo di colui che è
incappato nei briganti, per vedere se il dottore della legge avesse capito
la parabola.“Quegli rispose:<Chi ha avuto misericordia di
lui>. Gesù gli disse:<Va’ ed anche tu fa’ lo stesso> ”(Lc
10,37).
La
misericordia è condiscendente si identifica con
l’inimmaginabile abbassamento di Dio che, per salvare la sua creatura,
si fa simile ad essa , si fa uomo e sparge il suo sangue per manifestare
il suo amore. La compassione divina si manifesta semplice e fraterna
attraverso la persona di Gesù. Il suo primo effetto è di perdonare il
peccatore. Dio mette pienamente in luce il peccato della persona al fine
di distruggerlo. Solo quando essa ne prende coscienza può
riconoscere l’abisso nel quale è caduta e la misericordia di Dio che
l’ha salvata. Molti uomini sono prigionieri della colpa finché la
compassione di Dio non li libera. Ad alcuni sembra di stare bene nella
loro situazione di peccatori, ma quando sopraggiungono le catastrofi, le
paure e le sofferenze, la necessità risveglierà la loro
sensibilità assopita e li farà ripensare alla loro situazione. Così,
dopo aver riconosciuto la loro mancanza, verranno aiutati dalla grazia
divina a chiedere la misericordia di Dio (Mic 7,7-9).
Quando
mi confesso e ricevo l’assoluzione avverto discendere in me la
misericordia di Dio che cancella i miei peccati ed improvvisamente mi
sento più serena. Mentre mi dibatto nelle difficoltà della mia
esistenza, mi si apre una prospettiva nuova per mezzo della fede e la vita
nella sua concreta realtà di bene e di male, mi appare più accettabile.
Scopro accanto alle sofferenze la compassione divina e solo in
questa prospettiva posso ricostruire e comprendere il disegno di Dio
su di me e vedere la mia vita illuminata dalla luce del Suo
amore. Sono convinta che in questa vita a nessuno viene dato di più
di quanto possa sopportare, perciò tutti riescono a superare le difficoltà
che incontrano perché il Signore è loro vicino e non sono soli.
Nella
parabola del “servo spietato” la misericordia è vista come la
prontezza di perdonare che il re ha avuto verso il servo,
condonandogli il debito. Il servo invece ha richiesto tutta la somma di
denaro che aveva prestata al suo debitore e non ricevendola lo fece
imprigionare. Saputolo il re, questa volta lo fece gettare in carcere(Mt
18,23-35).
Gesù
chiede di imparare cosa sia la misericordia (Mt 9,13), perché non è
venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Egli vuole i sentimenti
interni, un cuore sincero e compassionevole. Oggi questo insegnamento
dovrebbe essere conosciuto dalle persone egoiste, concentrate a
raggiungere il successo, la ricchezza ed il potere.
Vorrei
ricordare infine una nuova povertà che è in un impressionante aumento.
Sono: le famiglie italiane del ceto medio in difficoltà, costrette a
chiedere un aiuto economico: le donne sole con figli , i divorziati senza
lavoro, i nuclei familiari con disabili. Essi non possono accedere
agli aiuti degli enti pubblici perché le loro condizioni non rientrano
nei parametri previsti per gli interventi. La Caritas ha segnalato
l’esistenza di questi “poveri anomali del ceto medio”, a rischio di
esclusione sociale e li aiuta. Essi vivono con l’acqua alla gola, e
basta una spesa improvvisa per farli entrare in crisi. Vengono assistiti
da una rete di microcredito della Caritas che soccorre le nuove categorie
di persone in difficoltà. Essa però affronta malvolentieri la
supplenza, perché considera che la prima carità è la giustizia. Non
vuol più mettere pezze dove invece bisogna cambiare la politica della
famiglia in Italia. Non si sta dando la priorità alla famiglia italiana
consolidando le politiche di mercato nei confronti della sanità, della
scuola, del lavoro, del costo della vita e del sistema di credito. Il così
detto:“ meno stato e più mercato”! La famiglia del ceto medio vive di
questi servizi e se il loro costo aumenta vanno in crisi.
Ho
voluto presentare una situazione di disagio perché si possono
conoscere dei nuclei familiari o delle persone sole che aspettano il
nostro aiuto e noi dobbiamo realizzare per loro la misericordia di Dio
intesa come la volontà salvifica che precede qualsiasi atto
delle persone pronte a fare del bene al prossimo.Gesù sicuramente le
premierà, ha detto infatti:
”Beati
i misericordiosi/perché troveranno misericordia”(Mt 5,7).
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