E'
molto importante
per noi
consorelle: pregare ogni giorno la Madonna
della Misericordia di Savona.
Dobbiamo
chiedere alla nostra Patrona di
vegliare su di noi e poi camminare nella via del bene e crescere sempre
nell'amore di Dio, fonte di Misericordia. Potremo così star vicino al
nostro prossimo bisognoso di aiuto spirituale e corporale, senza
dimenticare coloro che vivono lontano da noi nella povertà.
Pio VII fu
un grande devoto della Madonna di Savona.
Quando il 12 giungo 1809 Napoleone occupò gli Stati Pontifici il Papa lo
scomunicò e l'imperatore lo fece prelevare dal Quirinale nella notte fra
il 5 e il 6 luglio dello stesso anno. Lo vestirono da semplice prete,
perché non fosse riconosciuto durante il rapimento. Non trovando scarpe
adatte, tinsero le sue rosse con l'inchiostro nero. Mentre lo
trascinavano via, un sacerdote gli diede un'immagine della Madonna della
Misericordia di Savona ed il Papa la mise in tasca.
Dopo essere sbarcato a San Pier d'Arena, venne portato a Voltaggio; fu
subito riconosciuto, acclamato e la gente gli chiese la benedizione.
Proseguì poi per la Francia, nel luglio del 1810 Napoleone lo rimandò a
Savona, confinandolo nel palazzo arcivescovile, ma Pio VII qualche volta
riuscì ad uscire per andare al santuario. In quel periodo promise alla
Madonna della Misericordia di incoronarla con le sue mani se avesse
ottenuto la libertà.
Dovette ritornare in Francia, nel giugno 1812, perché Napoleone, furioso
per il suo rifiuto di legittimare il divorzio da Giuseppina, gli impose
di firmare un concordato fra Stato e Chiesa. Il viaggio di rimpatrio fu
drammatico. Pio VII si ammalò gravemente e fu costretto a fermarsi a
Voltaggio. La scorta prese le dovute precauzioni perché nessuno lo
vedesse. La gente intuì qualcosa e si formarono assembramenti, perciò
dovettero far ripartire il Papa d'urgenza. Nel gennaio 1813 il Sommo
Poontefice, prigioniero e minacciato pesantemente, ritornò in Francia e
firmò il concordato a Fontainebleau,in marzo però lo sconfessò
pubblicamente rivelando i retroscena.
La sera del 17 marzo 1814 ricevette la notizia della sua liberazione e
l'attribuì subito alla protezione della Madonna di Savona ed il 24
maggio entrò trionfalmente a Roma.
Quando fu invitato da Vittorio Amedeo in Piemonte durante i Cento
Giorni, si rimise in viaggio per evitare di essere imprigionato da
Murat, che aveva invaso lo Stato Pontificio. Prima di tutto si recò a
Savona dove incoronò la statua della Madonna il 10 maggio 1815. Andò poi
a Torino ripassando per Voltaggio il 17 maggio. Una lapide lo ricorda
così:
"Il romano Pontefice Pio VII, vincitore degli empi, passando di qui per
la terza volta, impartì la desiderata benedizione apostolica agli
abitanti in festa per questo nuovo motivo di gioia".
A Roma, oltre alla chiesa di S. Giovanni Battista dei Genovesi, vi sono
altri luoghi dedicati alla Madonna della Misericordia di Savona.
La chiesa di San Nicola da Tolentino nel 1599 è stata voluta ed eretta
da due monsignori Gavotti, genovesi, insieme al convento per gli
Agostiniani Scalzi. Nel suo interno si possono ammirare: la cappella
della Madonna della Misericodia di Savona progettattata ed affrescata
da Pietro da Cortona e la pala marmorea in altorilievo di Cosimo
Fancelli. In seguito le monache Battistine (quelle fondate dalla
venerabile Solimani, in salita Battistine, a Genova) occuparono il
convento. Ora c' è la sede del collegio armeno.
I Gavotti hanno conservato il patronato della cappella della Madonna
della Misericordia di Savona ed attualmente è dei Gavotti Verospi.
Nel 1582 fu eretta la chiesa di Sant'Eustachio e nel suo oratorio si
insediò la Confraternita del Santissimo Sacramento, che scelse come
patrona la Madonna di Savona. Nel 1605 fu messo sopra l'altare un quadro
che la raffigurava. L'effige fu incoronata due volte, da Pio VII nel
1819 e da Pio X nel 1904.
In questa chiesa andava ogni mattina a confessare monsignor Della Chiesa
(Benedetto XV) che abitava di fronte. Secondo una relazione del 1993 di
Enzo Scalfarotto, il dipinto, spostato per il restauro, è sparito senza
lasciare traccia. Da Sant'Eustachio proviene l'arazzo della Madonna
della Misericordia, che fu tessuto per il IV centenario dell'Apparizione
ed ora è nella sala della confraternita di San Giovanni Battista dei
Genovesi in Roma. E' stato donato ai confratelli nel 1993 da monsignor
Alfonso Maria Tejada, che l'aveva ricevuto dal parroco di Sant'Eustachio,
essendo estinta l'arciconfraternita. Il monsignore, venuto a conoscenza
della devozione alla Madonna della Misericordia di Savona nella chiesa
di San Giovanni Battista dei genovesi da Enzo Scalfrotto, decise la
donazione. E' stata la deputazione della Confraternita dei Genovesi ad
incaricare Enzo Scalfarotto a prendere contatto, con monsignor Tejada.
In occasione del 180° anniversario dell'incoronazione della Madonna
della Misericordia di Savona effettuata da Pio VII il 10 maggio 1815, la
Diocesi ed il Priorato delle Confraternite di Savona e Noli, in
collaborazione con la Provincia ed il comune di Savona offrirono a
Giovanni Paolo II il 10 maggio 1995 una ceramica policroma dell'artista
Renata Minuto. Per volere del Papa, è stata collocata nei giardini
vaticani vicino alla torre della radio.
Ogni anno, il 29 luglio, festa di santa Marta, si svolge una
processione nei giardini vaticani, con la recita del Rosario. Presso
ogni effige delle Madonne di: Cestokowa, Guadalupe, Fatima, Lourdes,
Guardia, c'è una fermata, vien letto un Mistero e raccontata
l'apparizione della Madonna.
La"Salve Regina, Mater Misericordia" viene cantata davanti alla Madonna
della Misericordia i Savona.
Spero poter organizzare con le consorelle le visite nei luoghi dove si
ricorda la nostra Patrona, ma specialmente partecipare con loro alla
recita del Rosario, organizzata da Monsignor Lavagna, il 29 luglio 2006
nei giardini Vaticani.
La Priora Maria Caterina Chiavari Marini Clarelli
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