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Un ricordo di Fra Dalmazio Mongillo

 

Ricordare fra  Dalmazio Mongillo mi fa piangere, perché mi  manca tanto, perché non posso più ascoltarlo al telefono e leggere le sue missive; però sono sicura che dal Paradiso, dove sicuramente dimora, mi aiuti ancora.
L'ho conosciuto quando andavo ad ascoltare le sue  conferenze e potevo dialogare con lui. Dopo la Licenza in Teologia Morale(1975) fu lui che, come presidente dell' ATISM,   mi chiese di entrare nell'Associazione Teologica Italiana  per lo Studio della Morale.
Ebbi così la possibilità di conoscerlo meglio e di approfondire la mia cultura teologica. Mi aiutò a scrivere il primo articolo  per la rivista della nostra associazione. Ogni anno mi telefonava il giorno del mio onomastico per farmi gli auguri e dirmi che pregava per  me. Le sue parole mi hanno dato  la forza di continuare con serenità la mia  vita matrimoniale con un marito affetto  da sclerosi a placche, ora deceduto. Quattro anni fa mi ritrovai disabile a causa di una malattia inguaribile, che procura forti dolori fisici. Dopo essere stata 7 mesi in ospedale telefonai a Dalmazio in uno stato di disperazione e lui mi diede la forza di continuare a vivere. Mi suggerì  anche di scrivere degli articoli sulla mia esistenza di malata e mi  assicurò di leggerli e commentarli. Lo fece sempre!
Ho dato una scorsa alle missive che ho ricevuto da Dalmazio come risposta ai miei scritti e mi sono commossa ed  ecco alcuni brani.
"Voglio recarmi in visita da te all'alba di questo nuovo giorno per augurarti che sia di pace, di speranza e di consolazione. Vivere in  visitazione è sperimentare la voce della persona amica che chiama alla delicatezza della speranza e della comunione. Mi auguro che le cure cliniche possano contribuire a liberare in te la forza ed il coraggio e di continuare questo "magistero" di preghiera, di carità, di fraternità che ci unisce tutti in vincoli che superano lo spazio ed il tempo e  ci fanno incontrare nella comunione con Gesù che nel suo spirito ci unisce tutti. Il tuo dolore è fonte di trasparenza, di luce che infiamma mente e cuore. I  tuoi scritti sono sempre più belli. Quello che rifletti su noi  illumini anche il tuo soffrire e lo unisca alla luce vera che illumina il mondo.Ti sono  tanto vicino nel tuo Calvario che ti trasforma in amore di Resurrezione. La tua preghiera è un grido  di cuore amante che spera conforto. Il Padre sia la tua forza. La tua vita sia una misericordia per il mondo. Grazie per i tuoi testi, risonanza di fedeltà e per lo spirito ecumenico che irrori nel mondo.
Grazie Caterina per il dono prezioso delle tue riflessioni su Giovanni Paolo II.  Esse  scaturiscono da  un cuore sofferente come il tuo e sono più preziose di qualsiasi dono. La tua vita sia una misericordia per il mondo.
Grazie per il dono delle tue riflessioni che hanno il tono ed il calore  della sofferenza che le alimenta e le feconda. Ti sono  sempre tanto vicino e chiedo al Signore che il mistero della tua Croce sia Resurrezione e Pace  per il mondo e per tutti luce."