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5 maggio 2010 - ore 18
Esposizione dei ricami nel Ventennale della scuola di ricamo "Duchanka Charpentier"
 
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20 maggio 2009 - ore 18
Conferenza della nuova Priora Orietta Spirito sui "Mezzari"
 

I MEZZARI DELL’ALBERO FIORITO”
Una storia affascinante iniziata tanti secoli orsono in India e giunta a Genova nel 1787

 

Doveva essere molto bello vedere la donne genovesi, a partire dalla fine del XVIII secolo  per tutto il XIX,  passeggiare per i carruggi e sul lungo mare elegantemente acconciate con un mantello, dai colori vivaci e dai disegni fioriti, che si posava sul capo e,  scendendo a ricoprire le spalle, drappeggiato sulle braccia, arrivava a coprire gran parte del corpo.
Quei mantelli non erano altro che il mezzaro e, in particolare, i cosiddetti mezzari dell’albero fiorito.

 

Mercoledì, 20 maggio, nella sala dell’Oratorio, la nuova Priora della Congregazione di nostra Signora della Misericordia, Orietta Spirito Villa Multedo, davanti ad un pubblico molto attento - ha illustrato l’affascinante percorso seguito dai mezzari per giungere fino a Genova con una vasta serie di diapositive, permettendo ai presenti, in tal modo, di comprendere anche visivamente, il significato dei vari simboli e di godere lo splendore dei disegni e dei colori.

L’incontro dell’oratrice con i mezzari risale alla sua tesi di laurea e alla documentazione che ha potuto raccogliere attraverso i suoi numerosi viaggi a Parigi, Londra e Mulhouse sempre alla ricerca di notizie,  facendoci così entrare nel mondo dei “palampores” o tele dipinte con disegni esoticheggianti e con i “colori inalterabili della Persia”.

Queste tele, provenienti dall’India, nel XVII secolo giungevano in Europa, trasportate da carovane composte anche da 1.500 dromedari e guidate per lo più da armeni, transitando da Aleppo e da Smirne. Il disegno si rifaceva agli antichi tappeti di preghiera con un portico inquadrante un albero affiancato da pavoni, gazzelle, leoni ….

Nel 1669 gli armeni, divenuti esperti nella stampa delle “indiane” (cotone stampato), giunsero a Marsiglia come insegnanti nelle fabbriche che ebbero un grande sviluppo in Francia. L’arrivo di queste “tele stampate”, però, danneggiò le manifatture della seta poiché il cotone, costava molto meno. Ne nacquero scioperi e si giunse alla chiusura di queste fabbriche e alla distruzione degli stampi. Inoltre, gli Ugonotti che potevano svolgere solo questa attività, essendo stato revocato l’editto di Nantes per la libertà di culto, furono costretti a lasciare la Francia spostandosi per l’Europa e, in particolare, in Olanda, Germania e Svizzera dove nacquero alcune importanti fabbriche come Streiff, Trumpi e Bovet.

A Genova, già nel 1690 troviamo un certo de’ Georgiis, armeno,  che chiede  di poter fare la stampa di tutti “colori fini di Persia”. Ma il vero sviluppo del mezzaro si ebbe nel 1787 quando Giovanni Speich, svizzero di Glarona, giunse a Cornigliano, dove aprì una fabbrica di “Calanca stampate” (le migliori tele provenenti dall’India) chiedendo un ius privativo. Non è strano che Speich sia venuto a Genova essendo questa città considerata il porto della Svizzera. Una figlia di Speich sposerà un professore di chimica applicata, Luigi Testori – molto abile nel maneggiare i colori – che aprirà una sua fabbrica a Sanpierdarena che ebbe un grande successo operando fino al 1866. La fabbrica Speich chiuse nel 1872.

Nel 1927 Edoardo, un nipote di Testori, donò gli stampi alla città di Genova e l’elenco dei mezzari si trova a Palazzo Rosso. Dal 1920 al 1930 i mezzari vengono prodotti dalla scuola Duchessa di Galliera. In seguito Bassetti- Zucchi hanno fatto la linea “grand foulard”. Zucchi raccoglie ben 56.000 stampi in una collezione (1785 –1935).

Nel 1992, per i 500 anni della scoperta dell’America, viene stampato il mezzaro delle Colombiadi. Infine Lele Luzzati ha disegnato il “mezzaro del flauto magico”.
Interessante notare come i mezzari sono stati usati , e lo sono tuttora, nell’arredamento.

Fin qui un breve, succinto racconto di quanto ci ha esposto Orietta che poi è passata ad illustrare i 13 mezzari più importanti, spiegandone le simbologie e come essi si siano via via trasformati perdendo alcune caratteristiche orientali, soprattutto simbolico/religiose, e acquistandone altre di gusto più occidentale.

Le notizie sull’origine delle “tele dipinte” sono state attinte negli archivi della Compagnia della Indie. Il mezzaro proviene da queste come disegno: c’è l’albero della vita con tipologia europea interpretata da mente indiana e riprodotta in atmosfera di cultura francese. I mezzari con albero nascente da montagnola convenzionale sono nati su disegno europeo, mentre l’esecuzione indiana risulta nel carattere esotico dei particolari.

Questa la cronologia dei 13 mezzari più importanti:

  • XVIII secolo: caccia – scimmiette – albero vecchio

  • XIX secolo: minareto – nave – latanie – scimmie rosse – macaco – castagno – tamarindo – rosa – elefante bianco – vacchette.

G.M.V.M.