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I VIAGGI

New York
Cirella di Diamante
foto dalla Grecia

NEW YORK... NEW YORK!
di Piero Benedetti
E nuvoloni funerei si ammassano su ogni  quadrante dell’orizzonte quasi a confermarci che non dobbiamo attenderci nulla di buono per i prossimi giorni.  Ma non importa! Il mio cuore canta – felice – con le parole di Frank Sinatra: …”New York New-ww Yoor-k…”. Non conosco le parole dell'intera canzone. Lo vorrei oggi!  lo vorrei davvero! Ad un certo punto mi pare dicano: …” Oh wanderful World…” ed io vorrei fare mio questo stereotipo a proposito di questa “Città” (debbo scriverlo tra virgolette) che non è mai definibile ma che strappa l’entusiasmo anche dopo ripetute visite. E si! New York non è propriamente una “città” ma è un vero spaccato del mondo, un mondo che – visto da qui -  appare del tutto meraviglioso! 
Ricordo il timore – per un qualche momento è stato anche panico – che avevo la prima volta che venni qui! Si era nel mese di marzo del ’98 ed io avevo fatto la mia prima crociera nei Caraibi ma avevo previsto una estensione di tre giorni del viaggio, bellissimo fino a quel momento; ma, sull’aereo che ci portava dalla rassicurante, serena e vacanziera Florida, fino al mostro tentacolare che avevo letto e sentito dire essere New York, ebbi davvero un lungo attimo di panico: terrore svanito, come per incanto una volta sceso a terra all’aeroporto “La Guardia” dove ci attendeva un cortesissimo ragazzo italiano che ci ha portati in Albergo mentre scendeva la sera. Ma l’episodio che doveva  - finalmente e fatalmente - conquistarmi quale ammiratore incondizionato di questa Città, doveva ancora avvenire! E voglio ricordarlo perché è proprio da allora il mio cuore canta – quando sono qui - con le parole di Frank Sinatra…” New York…New-ww Yo-ork…!”, immagini vive che ancora oggi rivedi con gli occhi dei ricordi più cari.
Il nostro Hotel – allora – era giusto dietro il Central Park e sarà stato – certamente – dovuto a questo, il fatto che fosse scesa una densa nebbia così che, quando ho alzato lo sguardo verso il cielo, mentre passeggiavo in direzione di Columbus Circle, i famosi grattacieli di Manhattan mi sono apparsi così fantasticamente smozzicati, come se le alte guglie si  perdessero nella nebbia soffusa di fantasmagoriche  colorazioni e nuove forme che il vento modellava con la bambagia del vapore; le alte torri di ferro e cemento in una aureola irreale di morbide  luci di ogni colore in contrasto con il nero della notte facevano pensare ad una architettura incompiuta o forse mutilata privandola, chissà per quale magia, di quella anima di efficientismo e rendendola – vorrei poter dire – più a portata di mano! Si poteva non restare conquistati da quella prima visione della “grande mela”?! C’era la magica atmosfera di una quinta teatrale e si poteva percepire la mano di un regista che stava lì, solo per compiacermi. E solo due mesi dopo, io che temevo tanto questa ottava meraviglia del Mondo, riattraversavo l’Atlantico, per un nuovo, necessario soggiorno a NEW YORK ormai conquistato da questa Metropoli!
Ed allora capirete perché oggi - per la terza volta - il mio cuore, malgrado la pioggia, se ne stia qui - segretamente - a cantare - sempre con le parole di Frank Sinatra …“New York  New-ww Yo-ork…!!!”
Ma che cosa è New York?
New York è Central Park con i suoi dolci prati, i suoi laghetti sui quali – a volte- può capitare di vedere una moltitudine di vele che ne sfiorano le acque, con i suoi alberi  disposti sulle collinette assolate o i filari regolari lungo i viali della Bethesda Fountain, con i suoi “diamanti” per il giuoco del “Base-ball”, con il suo “Strawberry Field voluto da John Lennon, con il suo piccolo Zoo proprio al cospetto dell’Hotel “PLAZA”, con la colonna rostrata del “Columbus Circle”, con le lontane guglie dei grattacieli ( il Dakota: uno per tutti) la che lo incorniciano lungo tutto il suo perimetro, con i suoi mille e mille scoiattolini che ti vengono persino  tra i piedi, incuranti – ormai come sono - della presenza dell’uomo.
NEW YORK è il Metropolitan Museum of Arts! Un contenitore di ricchezze inestimabili del patrimonio artistico mondiale. E penso ai reperti Egizi mentre ricordo una statuetta raffigurante una donna – una creatura affascinante, fasciata nella sua tunica azzurra  o anche i Tempio di  Dendur,  ricostruito sul bordo di un laghetto all’interno di un immenso salone! Penso inoltre ai meravigliosi “Impressionisti”, alle opere del grande Rodin ma anche alle opere degli “Italiani” di ogni corrente artistica possa essere presente in un trattato di Storia dell’Arte: opere che commuovono per la loro  raffinata ed indiscutibile bellezza. Se l’Arte è uno strumento per comunicare emozioni, qui al Metropolitan Museum of Arts si è sommersi da poderose ondate di sentimento. E la gente accorre, in grande quantità a raccogliere, godere e – vorrei poter dire – sublimare questa corrente di sentimenti lanciata dalle opere esposte. 
NEW YORK è la Statua della Libertà!  Fisicamente la grande statua – la più grande nel mondo - posta su una isoletta a Sud di Manhattan è  una vera e propria porta trionfale per coloro che raggiungono la Metropoli dall’Oceano. Spiritualmente la grande statua costituisce il vero emblema di questa Nazione; una caratterizzazione di questa Città che segna l’animo e la memoria di chiunque possa avere la fortuna di trovarsi al suo cospetto!
New York è Broadway ! Laddove l’Arte diventa spettacolo! Teatri  che hanno in scena spettacoli di ogni tendenza, dai foschi  classici shakesperiani alle rutilanti commedie musicali, ma anche luci, animazione, intrattenimento e gioia di vivere tra i suoni di tante orchestre, le parole di mille canzoni modulate in tutte le lingue del mondo per un pubblico che accorre, voglioso di sapere, quando lo spettacolo è offerto da un “classico” e di svago quando sono i lustrini di una commedia ad essere di scena!
New York è la “NYSE”, la New York STOK EXANGE:  la Borsa!  Una fabbrica dove nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma! I ricchi possono divenire poveri nei pochi momenti  di rovescio  e – con i dovuti rapporti – i poveri possono arricchirsi  sull’onda di una congiuntura fortunata.
New York è la Fifth Avenue o Times Square! Il centro del mondo consumistico, creato sapientemente dalla pubblicità e soggetto – ormai in tutto – alle sue ferree leggi, quanto al suo ingenuo ma accattivante  linguaggio. Penso alle vetrine delle centinaia di “maisons” che si affacciano sulla più importante arteria commerciale di NEW YORK e rivedo le coloratissime luci di Times Square dove un gigantesco interruttore sponsorizzato dalla AT&T, si pone nella posizione di “on” non appena scendono le ombre della sera, accendendo tutte le insegne e dove la promozione di una brodo istantaneo  è estrinsecata in una tazza dalla quale emanano del vero vapore e profumo percepibile anche in strada.
New York è il ROCKFELLER CENTER. Un immenso monumento alla potenza finanziaria che è – esso stesso – una macchina che produce immensi redditi provenienti dagli esosissimi canoni di affitto che qui si pagano; una  potenza finanziaria  che – tuttavia – ha dovuto chinare il capo  davanti alla ostinazione del proprietario della più antica “steak house" della Città all’angolo della Seventh Ave con la 52a St., il quale non ha voluto vendere e non ha permesso che la sua antica costruzione venisse rasa al suolo per far posto ad un grattacielo da uffici, tanto che questo progetto ha dovuto essere rimaneggiato al punto da inglobare la vecchia struttura edilizia che ha – ora – il suo contro-altare del tutto simile nell’angolo opposto del grattacielo, resosi necessario per la sola  omogeneità di prospetto.
New York è la sua strana, essenziale, affascinante struttura urbanistica, si! quella che appare nelle cartoline che raffigurano il suo sky-line sotto ogni condizione di luce: cinque immensi quartieri-città riuniti sotto una stessa municipalità e divisi tra loro – dal punto di vista fisico – da fiumi e  da bracci di mare, ma legati da una fitta rete di relazioni  ferroviarie  e stradali che corrono su arditi quanto monumentali ponti o in incredibili  condotti subacquei;  altissime torri di cemento ed acciaio che svettano verso il cielo, dall'alto delle quali si può solo tentare di scoprire i confini della metropoli ; una ragnatela di arterie stradali lungo le quali scorre, intenso ad ogni ora del giorno e della notte, il rumoroso e variopinto  traffico. Ed è, questo, solo ciò che appare in superficie! ma c’è – poi- la metropoli sotterranea, una New York speculare degli abissi terrestri vorrei definirla: linee della metropolitana, tunnels stradali e ferroviari e – infine – i profondi basamenti degli altissimi grattacielo, laddove pulsa il cuore di questi colossi e quello sincrono e collettivo della  metropoli di New York!
New York è Harleem, regno incontrastato dei neri e China Town, nei mercati della quale  – sparsi nelle viuzze anguste del primitivo nucleo di NEW YORK – può accadere di sentirsi a PECHINO o a SHANGAI !. E,  NEW YORK è gli altri  siti dove si sono insediate, con le loro ataviche abitudini, etnie  provenienti da tutto il mondo.
New York è un conducente di taxi con tanto di turbante – un vero  Sik -  o un signore in gessato grigio: divisa degli uomini d’affari della “City” che legge, pigiato in un vagone della “underground”, le notizie finanziarie dell’ultima ora. New York è il barbone negro che al semaforo della Sesta Avenue lancia frasi incoerenti verso le macchine che lo evitano appena! New York è una civettuola, attempata Signora in abiti color pastello che passeggia con il suo cagnolino tra i viali di Park Avenue! New York è la tranquilla visione di gente che consuma la sua colazione sui prati del Central Park ed è la paura che – a sera – scende su quei luoghi idilliaci che si trasformano in  luoghi ove ogni crimine è possibile! New York
è anche quel piccolo teatro sulla 43a Strada che è stato spostato di sana pianta di ben 120 metri quando tutta l’area circostante è stata interessata da un immenso piano edilizio. Perché – si - qui a New York tutto si crea e tutto si distrugge ad un ritmo quasi frenetico, ma poi ci sono le eccezioni e talvolta capita che qualcosa venga salvato e conservato per la memoria dei posteri!
Questa è – per me che così l’ho conosciuta – la città di NEW YORK! Un mondo di contrasti netti e di mille sfumature, di mille domande e di mille mancate risposte! E’ stato detto – ripeto – “ …New York, o la si odia o la si ama!”  C’è un altro modo di pensare a New York!  E’ una Città che va rispettata nelle sue evidenti incongruenze ascoltando il suono delle sue disarmonie messe in musica – quasi  narrate -  da Gershwin e godendo del modo in cui tante etnie e tanti interessi diversi riescono a convivere – felici o soltanto esaudendo la necessità di portare avanti una esistenza quale che essa sia - pur non integrandosi mai.
Ma New York  è – e ancora sono costretto a ripetermi (ma l’immagine è davvero troppo eloquente) - la voce di Frank Sinatra che canta con gioia e professionalità ineguagliabili: “ ….New York, New-ww Yo-ork….”  Proprio così come, il mio cuore  felice  sta ora cantando perché ha forse colto l’essenza vera di New York dove si può  vivere  con gioia e professionalità ineguagliabili.


Una visione mediterranea di Cirella di Diamante (CS). 
Che altro desiderare per le proprie vacanze!

Fieri scogli degradanti sul  mare e agave ad accentuare 
la selvaggia bellezza del luogo. E' sempre Cirella di Diamante!