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Questa rubrica nasce proprio per caso, grazie alle infestanti formiche (e non solo) di una mia amica che conserverà l'assoluto anonimato. Vi affido la nascita di questa piccola corrispondenza. Chissà che non faccia sorgere l'idea anche a voi di mettere "nero su bianco" qualche osservazione arguta di cui noi umani siamo così capaci, specie se dall'altra parte si trova l'altro tipo di umanità, quello degli insetti o animali in genere. Ma non è detto che questi debbano essere l'unico bersaglio dei nostri strali avvelenati! Non sia mai detto. La scelta è vastissima, a voi la prima mossa!
Questa che vi presento è una breve corrispondenza elettronica da parte di una persona molto, molto spiritosa. Giudicate voi.


From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       June 08, 2003 10:48 AM
Subject:   Computerite


Mia cara,
...Ho notato che le tue mail portano spesso orari molto mattinieri, cosa che mi sarei prefissa anch'io, se non... Da quando sono nonna sono molto meno mattiniera. Gli ultimi anni mi alzavo con facilità alle 5/5 e mezza, ma adesso guardo male la mia sveglia che con invadenza mi chiama alle 6,20. Se prima non bevo il mio Nescaffè e risolvo un cruciverba non connetto, e subito dopo mi tocca portare il caffè al mio sposo. Così sono quasi le sette. Dopo il secondo caffè G. si alza con riluttanza. Apro il PC? Ma no, le mie piante sulle tre terrazze sembrano implorare un'abbondante annaffiatura. Devo controllare anche che i cattivi - afidi ed altri simpatici insetti - non stiano annullando i miei sforzi per avere piante rigogliose. Il venticello di Roma, per di più, ha sporcato anche questa volta i pavimenti, e dove mettiamo la caccia alle formiche che sembrano gradire i veleni che servo loro con regolarità. Peccato che non ho più il "Bar Bin Laden" di qualche anno fa. Era una piccola casetta molto frequentata dalle formiche che non si rendevano conto che le bontà del bar in realtà portavano morte e distruzione nel loro nido. Simpatico, no?
Ma adesso è l'ora di preparare il vestiario a G. se no lo mando al lavoro nudo. Non troverebbe un pedalino da solo. Infine preparo il suo cappuccino e mi fermo qualche minuto con lui, bensì che non è ancora l'ora delle grandi conversazioni. Da quando i cuccioli si sono sposati la casa mi da meno lavoro, ma prima delle nove (doccia compresa) non riesco mai a liberarmi. Se non ci sono panni da sistemare avrei finalmente tempo per il mio amato PC, ma spesso si fa viva la mia figliola con richieste di spesa. Potrei anche rifiutarmi, ma la prospettiva di vedere il mio nipotino mi fa correre più veloce del vento. Torno a casa trafelata, giusto in tempo per preparare il pranzo.
Ma alle tre non mi ferma nessuno: amatissimo computer eccomi. Per scaldarmi faccio una partitina di solitario (colpa tua, me lo hai insegnato) e poi... poi niente, perchè il cervello si è momentaneamente spostato nello stomaco dove analizza la digestione.
Il resto del pomeriggio è dedicato al nipotino, compreso il bagnetto alle sette. Arrivo a casa quasi all'ora di cena.
Come vedi la mia vita computeristica è difficile. A presto, bacioni

From:       <dcba@dcba.y>
To:          <abcd@abcd.x>
Sent:       martedì 10 giugno 2003 10.42
Subject:   Re: Computerite: subito il nulla osta!!!


voglio subito il permesso per pubblicare le tue email (senza firma se proprio vuoi)... 

From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       mercoledì 11 giugno 2003 9.13
Subject:   Re: Non finisce qui: subito il nulla osta!!!


Mia cara, da una parte il mio ego si sente molto "spennellato" per tanto onore, ma dall'altra mi sento a disagio. Sai, fino che racconto le mie banali storielle ad una cara amica non devo pensare tanto, la pubblicazione, invece, mi fa vergognare. A questo punto lascio la decisione a te. Spero che tu e tuo marito stiate bene. Ti abbraccio

From:       <dcba@dcba.y>
To:          <abcd@abcd.x>
Sent:       martedì 10 giugno 2003 10.42
Subject:   Re: Computerite: subito il nulla osta!!!


Ma dimmi, quel "Bar Bin Laden" è una tua invenzione o è esistito veramente?

From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       June 08, 2003 10:48 AM
Subject:   Re: non finisce qui: subito il nulla osta!!!


Il Bar Bin Laden è farina del mio sacco, ma solo perché in quel momento non si faceva altro che parlare delle sue atrocità. Nel frattempo ho trovato qualcos'altro da scriverti: ti ricordi la disputa con tuo marito a proposito dei soldati svizzeri? Mi è venuto in mente un ricordo di mio padre. Come ti avevo detto anche mio padre aveva in casa la divisa, la carabina e rispettive munizioni, nonché lo zaino con tutti gli arnesi di sopravvivenza. Solitamente Papà era una persona tranquilla, educata e non perdeva mai le staffe, ma il giorno prima dell'ispezione (che generalmente si svolgeva una volta ogni due anni) si trasformò. Si fece tirare fuori tutto da Mamma e la cucina divenne off limits per tutti. Toccava pulire il fucile, operazione complessa, con uno scovolino, oleare alcune parti, lucidare il legno. I borbottii di Papà assomigliavano ad un temporale.
La gavetta e le posate dovevano luccicare, e tutto doveva essere messo in quella specie di zaino che all'epoca era di cuoio. I tuoni più forti echeggiavano quando Papà doveva arrotolare il pastrano. Se non era perfetto, i laccetti non si chiudevano.
La cosa più triste, comunque, fu la divisa. Come la maggior parte della gente, anche Papà aveva messo su pancia ed il suo "promontorio" non voleva saperne di entrare nei pantaloni. Devi pensare che la stoffa delle divise semplici svizzere (cioè dei soldati) è ancora oggi molto ruvida e dura e quindi poco elastica.
La mattina dell'ispezione mio padre partì con una camicia semi-abbottonata, pantaloni e giacca chiusi ma con la promessa che presto avrebbe ceduto qualcosa e con gli scomodissimi scarponi che fecero prevedere grosse vesciche. Inutile aggiungere che Papà era scuro in volto.
Ha fatto la sua ultima ispezione a sessant'anni quando è stato congedato e tutti l'armamento è stato ritirato. Per i suoi servigi ha ricevuto 5 franchi (ca. 3 €) dallo stato.

From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       June 18, 2003 8:45 AM
Subject:   fobie


Oggi il caldo è un po' più sopportabile e mio marito sarà felice che anche sua moglie lo sia. Eh si - il caldo mette a nudo tutti i miei difetti e le mie fobie. Inizio presto la mattina; appena i miei occhi riescono a inquadrare qualcosa vedo i capelli e i pensieri assassini mi assaltano. Come ha potuto quel solerte giovanotto tagliarmi la chioma come se stesse falciando il prato? Ho provato a fermarlo ma le sue forbici erano più veloci delle mie parole ed eccomi dopo quasi quattro mesi ad avere un taglio che mia figlia definisce un casco di banane.
Boccheggiando nei 30 gradi interni apro tutte le finestre e porte solo per scoprire che al massimo avrò un grado in meno, l'afa allunga i suoi tentacoli senza pietà. Non mi devo lamentare troppo perché sono la fortunata proprietaria di un condizionatore d'aria che per la verità condiziona più la mia vita che non l'aria. Quattro anni fa era la mia massima soddisfazione. Appena installato feci clic sul telecomando e come d'incanto godetti di un fresco sognato da tanti anni. Durò poco; non il fresco ma la mia gioia perché mi accorsi che dall'apparecchio interno scendeva un bel rigagnolo che bagnò parete, mobile e pavimento. Il tecnico interpellato d'urgenza dovette solo tagliare il tubo all'esterno che aveva fatto una strozzatura e tutto tornò a posto. A posto? Tutto tranne il mio cervello. Fece scattare una delle mie fobie, la paura dell'elettricità, e da allora il condizionatore è un sorvegliato speciale che non mi farebbe dormire neanche con il tecnico installato accanto.
Comunque, il caldo spesso supera la mia fobia e il secondo anno misi in moto "il coso", ma invece di raffreddare procurava solo una calda ventilazione. Tecnico dove sei? Il gas refrigerante si era volatilizzato. Nuovo intervento, nuova sorveglianza speciale.
L'anno scorso stessa storia. Quest'anno avrei dovuto sapere che il mio gas ha l'abitudine di andare a spasso, ma anche questa volta ho acceso solo quando il caldo superava già il livello di guardia. Ormai con nonchalance chiamo il tecnico che per il superlavoro arriva dopo tre giorni, mette il gas e se ne va. Arriva il fresco! Per poco perché mi accorgo che l'acqua, invece che dal tubo esce dal motore.
Ti sto scrivendo con il mio buon vecchio ventilatore davanti al naso e sto pensando che mio fratello forse non ha tutti i torti quando mi dice che vivrei più serena se i miei elettrodomestici avessero le manovelle.

From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       sabato, 21 giugno 2003 8:49
Subject:   dura di comprendonio


Lo sai che oggi smentisco quasi tutte le mie lamentele degli ultimi giorni; dopo l'intervento della mia carissima parrucchiera Daniela non dispongo più di un "casco di banane" ma di un bel taglio di capelli femminile. In altre parole non ho più bisogno di mettermi il cartello con la scritta "sono femmina" al collo. I
eri sera si è anche risolto l'enigma del mio condizionatore d'aria. Il tecnico era ormai alla disperazione, ha controllato ogni tubo e ogni dado senza trovare il difetto che faceva scorrere l'acqua giù per il balcone invece di convogliarla nella tanica apposita. Infatti ieri ho goduto di una bella frescura in casa e i miei ripetuti controlli sono stati senza esito.
Ho spento l'apparecchio e sono uscita.
Al ritorno ecco il solito laghetto!
Mi si è accesa una lampadina e ho controllato il recipiente - era bucato!
Sono contenta di aver trovato una nuova causa che alimenta il mio malumore da caldo: contemplo le mie orecchie d'asino! Ti abbraccio
 

From:       <nonnalea@libero.it>
To:          <lapalestra2003@interfree.it>
Sent:       martedì 24 giugno 2003 8:49
Subject:   a chi scrive


Mia cara amica, leggerti è un vero spasso e se i primi pensieri del mattino frullano in modo negativo, basta sfogliare le tue missive per ritrovare buonumore e serenità-  stamane mi è capitato proprio questo e voglio dirti  immediatamente : GRAZIE- 
 conservo sempre un gradito ricordo dei nostri brevi colloqui e ti saluto nella speranza di trovare presto nella Posta i tuoi piacevoli ...conversari  ciao

From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       mercoledì 23 luglio 2003 8:49
Subject:   bentornata!


Carissima,
sapere che sei tornata mi fa sentire meno sola. Mi dispiace per te che hai trovato la stessa calura che hai lasciato. Faccio regolarmente la danza della pioggia, ma evidentemente mi manca il "know how". Cerco disperatamente qualcuno che mi compatisca che soffro il caldo, ma nessuno è disposto ad ascoltarmi o forse non mi possono rispondere perché anche tutti gli altri hanno la lingua di fuori.
In quest'ultimi tempi ero molto poco creativa, un po' (tanto!) per il caldo, un po' per il mio (gradito) compito di nonna. Adesso sono fuori servizio, mia figlia è partita e la sua vacanza potrebbe essere lunga. Mi perderò almeno un mese della crescita di Niki. So che ieri ha mangiato la sua prima minestrina, con poco successo, mi è stato detto. Dopo il primo cucchiaio la sua bocca si è sigillata e si è riaperta solo per dar voce alle sue proteste. Ricorda qualcosa anche a te? Il primo giorno di pappa di mia figlia comportò le pulizie di Pasqua della cucina. Mio figlio, invece, da bambino pacifico si fece imboccare sdraiato nella sua carrozzina, apriva la bocca una, due, tre volte e alla quarta sputò tutto. La carrozzina era lavabile - e io pure.
Da qualche giorno un mio dente ha deciso di aiutarmi a non pensare solo al caldo. A ondate mi ha fatto vedere le stelle, giustamente soprattutto di notte. Ieri mattina il mio dentista ha provveduto a farmele vedere anche di giorno. Dopo un piccolo intervento sotto anestesia mi ha avvisato che per due giorno potrei avere dei "fastidi". Fino che stavo in sella alla moto con mio marito che mi aveva accompagnato andò tutto bene. Al momento che ripresi la macchina l'anestesia era finita. Credo di essere stata un'automobilista un po' nevrotica e la spesa al supermercato era da Guiness dei primati per velocità; dovevo raggiungere il mio armadietto delle medicine. Oggi sto meglio e riprendo le danze della pioggia.  Ti abbraccio

From:       <dcba@dcba.y>
To:          <abcd@abcd.x>
Sent:       mercoledì 23 luglio 2003 20.10
Subject:   Re: ciao!


Cara mia Amica
ti ho pescata e pubblicata come sempre: sei troppo divertente! In segno di omaggio questo cagnetto

 

 

 


From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       giovedì 24 luglio 2003 9:28
Subject:   le mie lettere!


Carissima, Trovo inquietante vedere le mie stupidaggini pubblicate, ma almeno sono innominata e se qualcuno malauguratamente dovesse intuire di chi si tratta potrò sempre sgranare gli occhi e negare. Non è stato così ieri quando ha squillato il telefono. "E' la signora .....?" non avevo motivo di negare. Una signorina di una ditta di marketing milanese mi ha chiesto se poteva farmi alcune domande. Di questi tempi non ho molto da fare - cioè lo avrei ma con la scusa del caldo ignoro tutto - e quindi mi sono messa a sua piena disposizione. Partono le domande su alimentari. Ad un certo punto mi chiede quanti anni ho. Rispondo sinceramente e dichiaro i miei - ahimè- sessant'anni. Dopo un breve silenzio arriva la sentenza: "Ah no, lei è fuori" e si informa sull'età di mio marito che ne ha uno di meno. Tutta contenta desidera parlare con lui, ma non c'è e quindi promette di richiamare in serata. Mi sento rottamata, inutile, fuori moda, ma per la vendetta non si è mai troppo vecchi: quando ieri sera alle 21.30 richiama per intervistare il mio "giovanotto" le rispondo che è andato a ballare (in verità era già quasi tra le braccia di Morfeo). Toh!   Ti abbraccio

From:       <dcba@dcba.y>
To:          <abcd@abcd.x>
Sent:       mercoledì 23 luglio 2003 20.10
Subject:   Re: ti avevo avvertita!


ebbene ti giuro che pubblico anche questa! ti scrivo tutta di fretta e sai perchè? perchè è mancata già 3 volte la corrente e non vorrei...

Ti abbraccio


From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       venerdì 25 luglio 2003 20:00
Subject:   anime gemelle


Carissima, Lo sospettavo e adesso sono certa che anche tu sei una "comodità-dipendente". Invece di essere contenta che durante le interruzioni di corrente il tuo contatore si riposa e ti fa risparmiare, ti metti le mani nei capelli e ti disperi che il PC tace, il ventilatore non gira, le buone notizie del telegiornale si perdono nell'etere. Io dovrei essere felice che posso finalmente fare la doccia fredda, asciugare i capelli al sole e godermi i 30 e più gradi in casa perché anche il condizionatore si riposa. Ma non è così; voglio le mie comodità e questo mi porta a filosofare sulle vacanze. Mai e poi mai andrei in campeggio.So di che parlo perché ho fatto una unica, funesta esperienza. D'accordo che mio fratello ed io eravamo inesperti e montare la tenda ci costava ore per avere un risultato alla "torre di Pisa". Non avevamo scavato un gocciolatoio intorno e puntualmente la notte si scatenò un forte temporale. I primi dieci minuti eravamo piacevolmente asciutti, ma dopo arrivò tutto insieme. L'acqua entrava perfino nel sacco a pelo bloccando lo zip e facendomi dimenare come un verme all'amo. Superfluo dire che la vacanza era terminata. A pensarci bene non era una grande perdita. Non ci tenevo a sapere se il vicino di tenda era campione olimpionico di ronfare o se stava segando la legna per il barbecue. Non volevo vedere l'assalto delle formiche alla nostra dispensa e, francamente, in caso di grave necessità i bagni erano troppo lontani e le file troppo lunghe.
n vacanze voglio le mie comodità, esattamente come a casa. Non sono pronta al sacrificio. Vado a settembre per avere notti fresche, acqua a volontà, vista sul mare e tanto posto da sedermi in spiaggia. Ho anche provato a mettere a dieta di panini mio marito, ma non ha funzionato, forse perché tra le altre comodità c'è anche la cucina. La scusa di non perdere tempo prezioso al supermercato non funziona perché è aperto fino alle 22
Ti abbraccio, anima gemella.

From:       <dcba@dcba.y>
To:          <abcd@abcd.x>
Sent:       venerdì 25 luglio 2003 21.41
Subject:   venerdì sera


mia cara, dopo una passeggiata di 90 minuti con mio marito, eccoci sfiniti e con la lingua penzolante tornare a casa, senza nemmeno la voglia di cenare. Datemi da bere!!!
Abbiamo scoperto oggi un itinerario alternativo in riva al fiume. Dopo il totale e miserabile insuccesso della parte pagana della festa "de noantri" a regia della giunta capitolina, il greto del Tevere appariva ripulito e agghindato in attesa di bancarellisti fantasma. Cosìcchè io e Carlo, assieme a qualche raro ardimentoso che correva, ci siamo avventurati da ponte Garibaldi fino a Ripa Grande. Come siamo tornati a casa te l'ho già detto. Basta. Ora sono matura per andare a letto e spero che non sia così bollente come la notte scorsa...

Un abbraccio affettuoso
Grazie dello scritto, sta già... in onda


From:       <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:       venerdì 1 agosto 2003 8:32
Subject:   sospiri


Cara Palestra e chi per te, Perché alcuni anni fa quando ti ho conosciuto nessuno mi ha avvisato che sei un tipo pericoloso? Stavo tanto comoda nel mio trantran quotidiano; nessuno mi chiedeva sforzi mentali, mi riposavo dopo anni di aiuti scolastici ai miei figli ed altri ragazzi. Le mie corrispondenze si erano diradate. Poi arrivi tu, mi strappi via la mia inerzia; non basta che mi insegni ad usare il computer, no, con subdole sollecitazioni mi tiri fuori racconti e lettere, mi costringi a spremere le mie meningi, mi fai gettare via la mia paura di espormi, e "last but not least" mi apri una rubrica che non saprò sicuramente gestire. Quando ho scritto quei piccoli consigli credevo di partorire un figlio unico e non tanti fratellini. Dove le trovo tante idee? Mi hai messo nei guai, sappilo!

From:     <abcd@abcd.x>
To:          <dcba@dcba.y>
Sent:      
sabato, 20 settembre 2003 9:27
Subject:  
vacanze

Carissima, Ecco finalmente la lettera che ti ho scritto quasi due settimane fa. Avevo visto un internet point ad Olbia, ma non mi ispirava molta fiducia.
Questo è il link per leggerla, considerata la sua lunghezza.
..

lettera dalla Sardegna

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