La storia di Judy
Vita vissuta

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Dedico la  Storia che sto per narrare  alla  protagonista che, testimone di altri matrimoni infelici, rovinati da scene furiose di gelosia e "busse", si era talmente infastidita dei comportamenti maschili  che non avrebbe mai voluto sposarsi.
Senza sapere  a quel tempo che esistono anche altri tipi di grande infelicità.

Questa è la premessa.

La bellissima Judy, con gli occhi color noisette, la pelle chiara e vellutata  e coi capelli biondi acconciati alla maniera di Ginger Rogers nei film con  Fred Astaire, ovunque andasse, riscuoteva ammirazione Suo padre, decorato al merito, una volta  congedato dalla prima guerra mondiale col grado di Maresciallo, aveva messo in piedi un grande negozio di cartoleria all'ingrosso e al minuto  vicino a Palazzo Farnese cioè nella zona di "Campo de' fiori", centro storico  parallelo a via dei Coronari, frequentata da grandi pittori e antiquari.
Proprio questi erano i più assidui clienti del Maresciallo per l'acquisto di materiale artistico e perché il padrone della bottega , appassionato cultore di arte, aiutava come poteva quelli più squattrinati. E' risaputo che pittori, poeti e musicisti  alle prime armi, battono la fame. Non così quelli affermati che ostentano orgoglio e megalomania, specie i ritrattisti che vanno sempre in cerca di modelle perfette... La  giovane figlia del Maresciallo che   stava alla cassa della cartoleria , era un'attrazione irresistibile e tutti avrebbero voluto riprendere la sua cascata di riccioli biondi e il suo sorriso smagliante... Il padre vigilava su di lei , senza parere, accogliendo soltanto le richieste di quelli  che godevano della sua stima e fiducia.        
Col patto, però, che le pose avvenissero nella stessa bottega che dava sulla strada e la cui porta era sempre aperta  e con  lui presente; rapide pose e tutte più che decenti  che poi, dopo le Mostre, i dipinti dovevano essere donati alla stessa modella.
E dopo molteplici lustri ella li conserva ancora perché le firme sono diventate illustri.
A diciotto anni la ragazza fu chiesta inn sposa, tramite una vicina di casa, da un giovane possidente che intendeva sposarla al più presto e che era pure di bell'aspetto, ma a  lei non piaceva perché, guardandolo da lontano, le pareva ordinario e ignorantello. A quell'epoca l'ex combattente .era soggetto ad atroci crisi di ulcera gastro-duodenale che  gli causavano periodi di gravi emorragie per cui la moglie, paventava di rimanere presto vedova per questo  prese in grande considerazione la richiesta di nozze del giovane (invece è morta lei vent'anni prima). Secondo lei, quel figlio di possidenti terrieri era proprio l'uomo giusto per assicurare una vita agiata alla sua figliuola. Era ansiosa di poter sistemare nel modo migliore questa figlia, bella e appariscente, che vedeva essere troppo corteggiata. Non vedeva proprio l'ora di accasarla! A quel tempo la preoccupazione delle madri era quello di trovare un buon partito per le figlie femmine.
L'idea era fissa anche nella testa della madre di Judy che  cominciò a fare opera di persuasione ripetendo in continuazione alla ragazza di quanto fosse  fortunata per quella richiesta così seria e sollecita  perché l'amore sarebbe venuto in seguito e bisognava prima assicurarsi un futuro di benessere. Tanto ne parlò, in buona fede e persuasiva, da convincere sua  figlia ad accettare il fidanzamento  che avvenne alla vigilia della guerra di Etiopia. Pochi giorni dopo, il promesso sposo, fu chiamato alle armi e stette via per sei mesi  perciò i  "fidanzati" non ebbero modo di frequentarsi poiché, appena conosciutisi , furono separati e solo qualche cartolina di saluto intercorse tra loro fino al di lui congedo... Fu una campagna breve quella di Abissinia e il soldato tornò presto a Roma e,appena rientrato, egli evidenziò la sua fretta di sposarsi e ciò avvenne nel 1940. Era il tempo in cui l'amore si faceva ancora in casa sotto gli occhi dei genitori.
Questo, non dava modo di conoscere a fondo le personalità dei futuri sposi. Questo particolare è estremamente importante per la riuscita di una unione  perché ci si sposava a "scatola chiusa" e tranne qualche bacio frettoloso non si faceva altro... Si è saputo dopo molto tempo che nel brevissimo viaggio di nozze a Firenze, lui stette malissimo  da non poter "consumare" il matrimonio, tanto che la sposina , nei tre giorni della luna di miele, non smise di fare "pezze fredde" sulla fronte dello sposo. Troppo tardi se ne evidenziò il vero motivo: lui era gay e impotente con le donne. Fu un fulmine a ciel sereno per la ragazza quando un medico gliene spiegò il mistero.. Nessuno sapeva questa cosa e se c'era chi ne fosse al corrente, non ne fece parola giacché  i gay rischiavano il confino. Infatti,  la premura che costui aveva avuto di sposarsi con una bellissima ragazza, figlia di buona famiglia, era motivata dal doversi creare una parvenza di rispettabilità.                       
Da qui il "vizio di consenso" su cui fu poi impostato l'annullamento.
La sfortunata sposa non raccontò a nessuno le angherie a cui fu sottoposta dal consorte "inadempiente" perché, ingenua e all'oscuro di cose sessuali non sapeva capacitarsi vedendolo a volte aggressivo e in altre sfuggente e, per lunghi giorni, addirittura assente da casa.
A pochi mesi dalle nozze, scoppiò la seconda guerra mondiale e questo anomalo marito fu nuovamente richiamato alle armi . Per non stare sola nella  sua piccola casa  la sposina ritornò nella casa paterna riprendendo ad andare al negozio con suo padre. A guerra finita, l'uomo  non mostrò nessuna voglia di ripristinare il menage e tanto lui che sua moglie restarono a lungo ospiti dei genitori di lei. Così tre anni scorsero  in modo anomalo con una separazione di fatto e con lunghe assenze dell'uomo, motivate da compravendite di bestiame nelle campagne dei dintorni.
Degli affari del marito la povera moglie rimase sempre all'oscuro mentre continuava a rimanere in tutto e per tutto a carico dei suoi. Nessuno sapeva che lui, un po' alla volta, stava svendendo le proprietà per poter vivere da nullafacente, dandosi arie da gran signore coi ragazzi spostati che frequentava. Intanto la sposa stava maturando e le sue idee divennero più chiare circa la personalità del coniuge e, consigliata anche dal medico di famiglia, prese la decisione di rivolgersi alla Sacra Rota  chiedendo lo scioglimento di questo  legame oppressivo e insensato. La risposta alla domanda si fece attendere e, allorché venne accettata, ella presentò  la richiesta di avere il semigratuito patrocinio al quale aveva diritto non avendo reddito alcuno e dovendo essere sovvenzionata dai genitori  perché tornata completamente sotto la loro tutela . Dell'ottimo" partito" nessuno vide mai il minimo fruttato perché, lui, con la sua vita da debosciato, fra giuochi d'azzardo e vizi, aveva alienato anche la proprietà in comune delle sue due sorelle che avevano finito per ripudiare lo svergognato fratello. Terre e negozi finite in bagordi, regali e debiti di giuoco.  

Parte seconda

Constatata  la personalità anomala del coniuge che aveva contratto il matrimonio in mala fede, la causa ebbe inizio secondo  la  procedura della  Sacra Rota che prevede debbano essere in numero di tre le cause consecutive per evitare sbagli e imbrogli. Ci vollero otto anni per giungere alla conclusione. Nel frattempo, morì di cancro la madre di Judy, da lei curata amorevolmente e che non ebbe neppure la soddisfazione di vedere sciolto quel legame opprimente e deludente e del quale pativa il rimorso di aver sollecitato sua figlia ad accettare Dalle testimonianze pubbliche e private convocate durante il processo risultò che nessuno aveva mai visto insieme i due coniugi, tanto che alcuni non sapevano neppure della avvenute nozze.
Dalle indagini segrete del tribunale risultò il rigore estremo della vita della donna messa a confronto con la vita dissoluta di lui. Finalmente fu emessa la terza sentenza positiva che avrebbe annullato il matrimonio e consentito ad entrambe le parti di ritornare liberi e, volendo, avrebbero potuto contrarre nuove nozze religiose, Al momento della conclusione persino Il Giudice supremo detto"Avvocato del Diavolo, congedando la donna , la salutò bonariamente con queste parole:- "Ha avuto in sorte un marito indegno, noi, sappiamo meglio di lei, che tipo è.  
Ora,vada in pace e che Dio l'accompagni!"
Purtroppo, il destino di Judy continuò ad essere scritto ancora in caratteri cupi. Dismessa la cartoleria a causa dello scompenso cardiaco sopraggiunto a suo padre dopo tante tensioni,  l'ancora giovane Judy, avviò un laboratorio di maglieria nei pressi di casa.                       
Si era specializzata in cartamodelli su misura e aveva assunto delle aiutanti per la confezione di tailleur originali su tessuto a maglia di filati nuovi.. Fu la  prima stilista a Roma  di modelli in tessuti di lana, cotone e misti con rafia .e filati oro e argento Non ebbe gran fortuna però perché incappò in un rappresentante che avrebbe dovuto diffondere i suoi modelli nell' Europa del MEC e prendere ordinazioni. Invece, il mascalzone, approfittando della fiducia accordatagli vendette l'intera collezione in Inghilterra, intascando il ricavato e permettendo agli acquirenti di copiare i modelli Un altro grosso dispiacere per la povera ragazza che vide i suoi modelli dei quali, ingenuamente,  non aveva richiesto il brevetto, essere presentati in prestigiose collezioni come novità, ma privati della sua etichetta...
Passò altro tempo e, finalmente conobbe un giovane professore di fisica e matematica che le presentarono amici comuni. Egli che proveniva da nobile famiglia era scapolo e conviveva  con il padre ultra novantenne.           Cominciarono a frequentarsi, scoprendo di avere lo stesso tipo di educazione e senso artistico e molte similitudine nelle  condizioni familiari   Infatti, ambedue erano  responsabili di genitori vedovi, anziani e malati. Proprio questo  li fece desistere dallo  sposarsi subito  per evitare la coabitazione  dei due vecchi signori, ciascuno attaccato alla propria dimora. Probabilmente il matrimonio sarebbe avvenuto alla morte di uno dei vecchi. Ma in un alba tragica, fu il quasi centenario padre di lui, a chiamare costernato al telefono la fidanzata del figlio  per  dirle, fra i singhiozzi. che suo figlio, colto da infarto, era spirato nel sonno. A soli 47 anni la morte aveva rapito questo uomo, buono, comprensivo e di cultura superiore e di cui la fidanzata,  dilaniata dal dolore, non  poté raccogliere neppure l'ultimo sospiro. Sono trascorsi moltissimi anni da allora e Judy è diventata una ottima pittrice, specializzata nei paesaggi romani e nelle nature morte, continuando a vivere con suo padre , sempre più bisognoso delle sue cure.                       
Poi, anche lui la lasciò per sempre sola in quella casa piena di ricordi. Accantonato definitivamente il pensiero di nuove nozze, rimase fedele al ricordo dell'unico uomo veramente amato, riamata da lui profondamente  e sulla cui tomba continua a portare fasci di rose rosse.. Custode dei ricordi di famiglia, vive ancora  nella casa ove è nata  in compagnia dei suoi gatti e circondata dagl'infiniti dipinti nei quali riversa le sue emozioni, conducendo una vita appartata e, quasi fuori dal quel mondo che a lei si è mostrato ostile.
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Si  è saputo che l'ex marito è morto da qualche anno povero e solo in un ospizio di beneficenza.