Alcune angolazioni dello studio di Coladonato
 
 
 
 
 
 
LA CRITICA E LE OPINIONI

"...Le qualità pittoriche di questo artista il quale (come si usa dire) 'si sente il fuoco addosso', e che affronta la tela con singolare vigoria e spirito inventivo, sono soprattutto quelle che nascono da una natura fervida, avventurosa, abituata a non arrestarsi davanti alle difficoltà, in una continua esperienza di se stesso. Si vedano i suoi paesaggi dipinti a larghe pennellate come se fossero scalpellati nel colore e nella luce per ricavarli dal fondo aspro della tela; proprio per la necessità di trovarsi di fronte ad una tecnica che richiede energia ed impegno. Coladonato ha saputo imprimere alle sue vedute di campagna, agli studi di paesaggio balenanti di luci temporalesche, a certi brani di radure tra i boschi bruscamente investiti dal sole, una energia che lo avvicina ai "fauves" anche come stato d'animo, oltre che per lo stile a pennellate staccate, talvolta quasi divisionistiche, in una sintesi di forme costruttive...".
                                                                                                          
Valerio Mariani


"...Questo pittore che sa dare ad un paesaggio il calore delle sue messi e ad un nudo femminile la bellezza di forme che il tempo non potrà deteriorare; che riesce ad umanizzare un uccello morto pendulo da un ramo secco; che tende una mano verso le ragazze dei fuochi, quasi a volerle consolare, oggi vive in una casa nei pressi dell'Aurelia, dove dipinge passando da un tema all'altro. La sua versatilità stupisce chi è abituato a riconoscere un pittore di oggi più dai soggetti dipinti che dal tocco del pennello. Coladonato lo si riconosce dai toni caldi di luce, dai riflessi dalle ombre, dal significato di ogni sua opera".
                                                                                                        
Renato Carocci


"...Se è vero che Dio parla ai profeti è anche vero che Dio parla ai pittori e ai poeti, alla maniera dei profeti, sono il vincolo e il tramite fra la bellezza e gli uomini e, se la bellezza è Dio, i pittori e poeti altro non sono che i diretti e gli autentici rivelatori dell'esistenza del vero Dio dispensatore oltre che delle bellezze del Creato, anche della grazia del dipingere come espressione della poesia e dei sentimenti. Coladonato dipinge per questa grazia trascendentale. Misticismo ed esoterismo che vivono e si esaltano per far vivere ed esaltare ad un tempo la spiritualità ed il gusto raffinato dell'artista...".
                                                                                                        
Renato Marmiroli


"...Anni addietro, Guglielmo Coladonato si è esibito in un programma televisivo, ideato e condotto da un giornalista di estrazione americana, durante il quale dipingeva un nudo, iniziando dal disegno a carboncino, fino a completare l'opera con il pennello. Così, al nome di Guglielmo Coladonato, viene affiancato anche il ricordo del primo nudo in diretta televisiva. Dodici puntate su Telefantasy, poi otto su Telemare. Un programma che nessuno dei tanti pittori interpellati ha voluto affrontare: non è facile studiare la posizione della modella, schizzarne le forme a carboncino e finalmente dipingerla in meno di un'ora ma proprio la tecnica usata dal Coladonato gli ha permesso di esibire la sua bravura davanti ai freddi e spietati obiettivi della telecamera. Molti critici, parlando di lui hanno detto che 'Coladonato dipinge con pennelli di luce', ed è questa l'impressione che dà a chi guarda una sua opera"
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                                                                                                               Luisa Vitali


"...Le esposizioni nei più grandi musei d'Italia, Londra, New York, Venezuela, centinaia di premi, critiche e persino un insolito fatto: dipingere un nudo femminile in diretta TV. Il successo non si può arrestare! Tante opere di Coladonato si trovano nei musei di Roma, Milano, Firenze, New York, Londra, all'ONU e alla Camera dei Deputati a Roma.
L'artista influenzato da Dalì, ricordando le "fauves", ha voluto ritrovare quanti lo aiutarono durante la sua tormentata giovinezza. E' andato a visitare i vecchi amici del villaggio del Fanciullo ed ha cercato in Svizzera i benefattori che un tempo venivano a trovarlo a Silvi Marina. E allora? Esposizioni in Europa, prima di tutto in Svizzera e in Belgio.
Noi non siamo intenditori, diamo quindi la parola, al grande scrittore Ignazio Silone ("Il pane e il vino") abruzzese come Coladonato. Lo aveva incontrato spesso a Roma dove il pittore si era stabilito in una bella zona residenziale sulla via Aurelia.
Silone dice:
"Coladonato è, in un certo senso, colmo di fuoco, cerca tempi pieni di pathos e di umanità. L'indifferenza, l'odio, il futuro sempre raffigurati dalla donna o dal bambino, spesso dal dolore o dalla speranza. L'uomo di oggigiorno che si perde in cento direzioni diverse; delle mani che si tendono per riunirsi; una ragazza china sul corpo di un morto; un'eterna ricerca della verità”.
Da tutti i cataloghi delle sue opere risulta la tormentata infanzia che ha condotto Coladonato ad una piena realizzazione. Un pittore della realtà? Perchè no...?
Ma che cosa significano un po' di parole in un catalogo? Sono le opere di Coladonato da scoprire e da apprezzare per poi accettarle e amarle. Quindi, il piccolo Guglielmo del villaggio di Silvi Marina non è più un orfano o un adolescente ma piuttosto un conquistatore".
                                                                                                        
Lelio Rigassi